Tra infortuni, sconfitte e gente fuori forma, Claudio Ranieri sta navigando ‘a vista’ con questa Inter, in un momento di crisi che si spera finisca al più presto. Il tecnico testaccino è uno che, come lui stesso ha confessato, si esalta nelle difficoltà, ma adesso stanno diventando davvero troppi, come troppi sono gli elementi della rosa fermi ai box o fuori condizione massima. L’elenco è lunghissimo e non lo riportiamo per ragioni di spazio. La consolazione è che, finora, almeno in Europa la ‘cura Ranieri’ non ha avuto intoppi: due vittorie su due, entrambe in trasferta e su campi difficilissimi come quello di Mosca con il Cska o come quello di Lille.
LA TATTICA – La partita con i campioni di Francia potrà svilupparsi secondo due filoni completamente differenti. Da un lato si potrebbe vedere un’Inter vogliosa di chiudere il discorso nel girone e arrembare la difesa francese non propriamente irresistibile; dall’altro, non è da escludere un canovaccio simile al match d’andata, complice una classifica che consente ai nerazzurri due risultati su tre e una condizione fisica che va centellinata. D’altronde, il team di Rudi Garcia non potrà accontentarsi di un pari, vista la carestia di punti. E allora si capirà subito, già dalle distinte consegnate alla terna arbitrale, che tipo di Inter sarà: con Sneijder dietro le due punte, Ranieri vorrà dare uno schiaffo alla crisi e raggiungere una vittoria che riconsegni al gruppo convinzione e autostima; con il 4-4-2 abbottonato, si tenterà di agguantare il primo posto con sagacia tattica e spirito di sacrificio.
GLI AVVERSARI – Il tecnico transalpino, con ogni probabilità, dovrà rinunciare anche a Basa, dopo il forfait di Balmont. Due assenze importanti, anche perché lo stesso Chedjou, assente nel derby del nord con il Valenciennes, non sarà al massimo. Il camerunese sarà recuperato per l’emergenza difensiva, ma il rischio di una ricaduta è alto. Al posto di Balmont, invece, Garcia ha due scelte: una più di copertura con Gueye e una più offensiva con il polacco Obraniak. Rispetto al match d’andata in porta tornerà il titolare Landreau. Probabile formazione (4-3-3): Landreau; Debuchy, Rozehnal, Chedjou, Beria; Gueye, Mavuba, Pedretti; Cole, Sow, Hazard.
I PERICOLI – Sarà un Lille all’arrembaggio o un Lille che ragiona? Difficile prevederlo, quel che è certo è che la squadra campione di Francia ha nell’attacco il punto forte. Hazard ha la creatività, Cole l’esperienza e Sow un gran senso del gol. L’Inter dovrà fare attenzione soprattutto a non concedere spazi ampi alle giocate dei due rifinitori, in grado in ogni frazione di secondo di servire a Sow la palla buona. Nel match d’andata, le due linee strette di Ranieri hanno tappato benissimo qualsiasi buco: stasera il progetto tattico non si dovrebbe scostare di troppo da quello visto in terra francese.
DOVE COLPIRE – Come a Lille, anche a Milano i nerazzurri potranno approfittare di una fase difensiva spesso alquanto svagata. Senza strafare, in Francia l’Inter ebbe buone chance in ripartenza, frustrate più dalla mancanza di fiato che dalla compattezza dell’avversario. L’assenza di Basa, se confermata, sarebbe pesante per Garcia, anche perché Rozehnal non è una certezza e Chedjou non potrà essere al top dopo il problema muscolare. Contro il Valenciennes, nell’ultima di Ligue1, il Lille è stato messo alla frusta, salvato per ben tre volte dai legni della porta di Landreau. E dire che il Valenciennes naviga nei bassifondi della classifica. Se l’Inter riuscirà a mettere in campo aggressività e organizzazione tattica, per Hazard e compagni sarà notte fonda.
OCCHI PUNTATI SU… – Diego Milito. E’ inutile nasconderselo: questa deve essere la notte del risveglio del Principe, possibilmente accompagnato da un bacio (o più di uno) sulla porta avversaria. Ieri, in conferenza stampa, Milito è apparso carico e rabbioso al punto giusto: il lungo periodo negativo deve finire presto, sia personale che di squadra. Il Lille è un ottimo avversario, piuttosto complicato, ma forse proprio per questo quello giusto per venire fuori dal tunnel L’argentino ha nelle corde la possibilità di punire una difesa spesso lenta e inesperta a certi livelli come quella del Lille. I tifosi si aspettano il vero Milito e Diego vuole dare un calcio al dvd della finale di Madrid per inciderne di nuovi.
[Domenico Fabbricini – Fonte: www.fcinternews.it]