Concetti chiari e quindi semplici. Basta metterli in pratica. In primis la cura maniacale della preparazione atletica con Pondrelli, l’uomo di fiducia. Se corri bene, corri meno e riduci gli infortuni. Poi il concetto di gioco, anzi dei tempi di gioco come ama dire il mister. Difesa a tre, esterni sempre in movimento, mezzali che verticalizzino, punte che finalizzino. Per
inculcare il tutto nelle menti dei giocatori, anche molti colloqui individuali, dove Mazzarri spiega, chiede e ottiene. Non abbiamo ancora capito se il tecnico di San Vincenzo sia rimasto deluso dal mancato arrivo di almeno un esterno (Isla, Zuniga, Van der Wiel). Conoscendolo, se veramente fosse arrabbiato per il mercato o il non mercato svolto dalla società, probabilmente lo avrebbe già fatto capire. Invece, finora, nemmeno un accenno.
Ha preferito dirla, qualche parola, a Jonathan e Negatomo e finora i due, pur non essendo Maicon e Roberto Carlos, hanno contribuito in maniera sostanziosa al felice avvio di stagione. Ma la perla di Mazzarri a mio avviso, si chiama Ricky Alvarez. Da giocatore di calcetto e giocatore di calcio, capace di sradicare sabato il pallone a Chiellini, puntare cattivo la porta, accarezzando però all’argentina la sfera con la suola, per poi invitare con un cioccolatino Maurito Icardi a punire nuovamente Buffon. Walter Mazzarri non guarda in faccia a nessuno (sveglia Kovacic) e tiene in considerazione tutti.
Taider, tra i migliori anche contro la Juve, insegna. In attesa del Principe Milito i cui movimenti potrebbero sposarsi perfettamente con la filosofia di gioco del mister. C’è serenità in casa Inter. Non accadeva da tempo. In attesa del Sassuolo.
[Maurizio Pizzoferrato – Fonte: www.fcinternews.it]
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