Sei tiri di cui uno nello specchio della porta da cui nasce il gol di Biabiany, sei passaggi chiave di cui due assist e solo un pallone perso sulla pressione degli avversari. Solo questi numeri potrebbero riassumere l’ottima prestazione di Adem Ljajic contro il Frosinone, ma non sono solo questi ad identificare la partita del serbo.
Schierato largo a sinistra nel 4-2-3-1 messo in campo da Mancini, in un ruolo non prettamente suo, l’ex Roma è stato il quarto uomo più coinvolto nel gioco dopo Kondogbia, Jovetic e Felipe Melo, e lui ha risposto sempre presente sia a livello di quantità che di qualità: partendo da sinistra spesso Ljajic si è accentrato per andare a ridosso di Jovetic e Icardi lasciando molto spazio a Telles, che in più di un’occasione ha sfruttato tale libertà andando sul fondo a crossare in maniera anche pericolosa. Il talento, differentemente da quanto si dice di solito del serbo, non è sfociato in anarchia, anzi: in pochissime occasioni è entrato dentro l’area di rigore avversaria e quando lo ha fatto ha sempre agito a favore dei compagni di squadra, come nell’occasione del raddoppio di Icardi.
Tanto lavoro sia di sacrificio che propositivo che consente a Mancini di avere un jolly offensivo in più in grado di essere pericoloso sia dentro i sedici metri che spostato sull’esterno in tandem con il terzino di fascia, ma anche da esterno di un 4-3-3 come visto contro la Roma in casa. Un aspetto che potrebbe tornare utile già nella gara di lunedì prossimo contro il Napoli.
[Fonte: www.fcinternews.it]