In casa Inter, questa sera, il gioco preferito pare essere diventato il poker. All’insegna del quattro, infatti, la serata della squadra nerazzurra contro il Bologna, una vittoria netta per gli uomini di Leonardo che dimostrano una volta ancora di avere ritrovato quella capacità di macinare gioco che solo qualche settimana fa smarrita pericolosamente chissà dove. Un Maicon ritrovato, un Milito che dopo averci provato tanto alla fine è riuscito a ritrovare la via del gol, un Eto’o scintillante che ha regalato alla platea del “Meazza” due veri e propri capolavori da stropicciarsi gli occhi. Soprattutto, una squadra che quando decide di colpirti, allora poco o nulla puoi fare per opporti.
La gestione del secondo tempo, in questo senso, è stata esemplare: avanti di due gol, l’Inter resta sorniona sulla propria metà campo, assistendo allo show di tiri rugbystici della squadra avversaria, prima di mandare al tappeto i rossoblu con quell’azione da aggiornamento immediato dei manuali del calcio: palla presa poco al di là della metà campo, finte e contro finte finché sugli occhi di Garics non appare la scritta ‘tilt’, palla in mezzo alle gambe dell’austriaco ad imbeccare Milito che di tacco restituisce il pallone al Re Leone che manda la palla in buca d’angolo trafiggendo Viviano per la terza volta. Roba da far venire giù lo stadio, in tutti i sensi.
Quello che mi preme particolarmente sottolineare, comunque, è il ‘leit motiv’ che ha contraddistinto questa bella serata per i nostri colori: il numero 4. “Clonate il quattro!”, recitava uno striscione in un settore dello stadio. Mai appello fu più azzeccato: quattro le reti al Bologna, quattro le vittorie su quattro partite della gestione Leonardo. Però girarci intorno è inutile: è evidente che quello striscione fosse riferito al numero 4 in campo, il capitano Javier Zanetti, che questa sera ha tagliato l’ennesimo traguardo in 16 anni di storia nerazzurra, raggiungendo Beppe Bergomi a quota 519 presenze in Serie A. Traguardo onorato come forse meglio non avrebbe potuto, perché Zanetti è ovunque stasera più che mai: si inventa rifinitore e per qualche momento anche difensore centrale, spinge sulla fascia destra e giostra in mediana, il tutto con una naturalezza e una dedizione che avrebbero dell’incredibile se non si conoscesse il soggetto in questione.
Lo stadio è tutto per lui, e lui ci mette del suo per esaltare la folla: standing ovation quando sbuca dal nulla per scippare un pallone a Ramirez correndo a perdifiato per evitare il corner, altri applausi quando ancora una volta toglie via il pallone con una magia al giovane uruguagio. Fino alla gemma, l’azione simbolo della sua partita: palla recuperata a centrocampo e via, lancia in resta, verso la porta del Bologna, corsa frenata da un intervento falloso dalla difesa rossoblu. Che però paga dazio visto che Eto’o, da quella posizione, trova la splendida rete del 4-0. Pochi minuti dopo, Leonardo decide di concedergli l’ovazione generale, sostituendolo (da quanto non accadeva?) con Santon. Lui dà la fascia a Cordoba, saluta il ‘bambino’ (da notare anche come, dopo i primi due gol, corre da Ranocchia a dirgli qualcosa, forse a rassicurarlo sul suo impiego in futuro) e poi via, a raccogliere gli applausi e a concedersi una passerella sotto la Curva Nord che gli tributa cori su cori, tra cui uno eloquente: “Uno di noi!”.
Nella serata d’onore del numero 4, l’Inter con 4 gol ottiene la quarta vittoria consecutiva. Tutto quadra, alla fin fine. E l’avviso agli altri naviganti, rinforzato anche dalle ultime parole di José Mourinho, è forte e chiaro: il mare nerazzurro è a forza quattro, con moto ondoso in aumento…
[Christian Liotta – Fonte: www.fcinternews.it]