Siamo ormai giunti alla vigilia di una tra le partite più attese, come ogni anno, nella città di Milano: domani sera infatti Inter e Milan si troveranno di fronte sul prato di San Siro per dar vita all’ennesima battaglia della loro storia. Vi arrivano in condizioni diverse, per certi versi impensabili a inizio stagione: i rossoneri hanno infatti trovato nella Juventus un avversario scomodo e sorprendente per la conquista del titolo, mentre i nerazzurri, costruiti per essere competitivi per la vittoria finale, hanno viste le proprie ambizioni ridimensionate da una stagione travagliata e segnata da addirittura tre cambi alla guida tecnica; in questo momento sono in piena lotta terzo posto, ultimo piazzamento utile per disputare la prossima Champions League. Anche se gli obiettivi sono diversi, una cosa accomuna le due milanesi, e renderà di sicuro la partita elettrizzante: tutte e due le squadre sono obbligate a vincere, per continuare ad alimentare i rispettivi obiettivi.
LA PARTITA DELL’INTER – Nell’ipotizzare un’analisi tattica della partita, iniziamo subito col dire che sottovalutare l’Inter sarebbe un grave errore; nonostante la stagione altalenante infatti il derby è una partita che si vuole comunque vincere, indipendentemente da tutto [Lo ricordano bene i tifosi rossoneri, i quali in uno degli anni più bui per il calcio milanese si godettero uno scoppiettante 6 a 1, mentre le romane lottavano, lontane in classifica, per lo scudetto]; la situazione in classifica poi, come già detto, obbliga la squadra di Stramaccioni a vincere, e oltretutto l’Inter ha giocatori con grandissime individualità, che possono cambiare il corso di qualsiasi partita.
Con l’arrivo in panchina di Stramaccioni, i nerazzurri giocano un calcio prevalentemente offensivo: le idee del tecnico romano infatti sono votate all’aggressività e al gioco d’attacco; un giocatore totalmente rivalutato dal neo allenatore è Mauro Zarate: finito infatti ai margini del progetto con Ranieri, ora invece gode della fiducia dell’allenatore che sembra intenzionato a schierarlo titolare anche nella stracittadina: con lui l’inter aumenta la varietà di soluzioni offensive, perchè è un giocatore che ha corsa, ottima tecnica e che quindi molto spesso si allarga per sfruttare al meglio tutto il fronte offensivo: insieme a lui dovrebbero giocare Wesley Sneijder e Diego Milito, disegnando così un 4 3 1 2 dove l’olandese farà il pendolo, arretrando per prendere palla dai compagni e avanzando a costruire gioco, mentre Milito cercherà di sfruttare gli spazi aperti dai movimenti dei compagni, per creare le premesse per concludere a rete. Attenzione anche all’estro e il dinamismo di Fredy Guarin: il giovane centrocampista dovrebbe infatti rientrare nel Derby, e ha già dimostrato nelle poche uscite con l’Inter di poter diventare un giocatore importante; il fatto di essere poco conosciuto potrebbe costituire un vantaggio a suo favore, ma i rossoneri non dovranno assolutamente prenderlo sottogamba.
LA PARTITA DEL MILAN – Proviamo dunque ad abbozzare la tattica che a nostro avviso dovrebbe utilizzare Allegri per mettere in difficoltà i cugini nerazzurri: le due squadre arrivano a questo Derby con il fiato corto, ma con un grande carico di motivazioni; sarà su queste che Massimiliano Allegri dovrà prima di tutto far leva. Lo stile di gioco di Stramaccioni comunque ci fa pensare che non vedremo la stessa partita dell’andata, quando sulla panchina avversaria sedeva Ranieri: allora l’Inter difese con pazienza e trovò il gol su uno svarione della difesa rossonera; vinse grazie al tipico gioco all’italiana, per capirci. Stramaccioni ha idee più offensive; la sua Inter attacca di più, ma inevitabilmente scopre maggiormente il fianco agli avversari: questo suggerirebbe di impostare la partita come Allegri ha già fatto in diverse occasioni in questi due anni [lo ha fatto con il Real al ritorno l’anno scorso, quest’anno contro la Juve e contro il Barcellona sopratutto all’andata ndr]: pressare molto i portatori palla interisti cioè, e ripartire rapidamente per cercare di trovare l’avversario sbilanciato.
La precaria forma fisica del Milan però ci suggerisce il fatto che i rossoneri non avranno la forza per pressare i nerazzurri a lungo: Allegri allora dovrà essere bravo a far funzionare in modo impeccabile l’assetto difensivo della squadra, seppur ancora privo di Thiago Silva, il quale non ha ancora recuperato del tutto e non verrà impiegato. In avanti si dovrà affidare ancora una volta al movimento di Ibra per aprire spazi ai centrocampisti e a Boateng, e all’estro dello svedese in fase conclusiva. Ad ogni modo a nostro avviso si vedrà una partita più vivace rispetto a quella dell’andata, sopratutto nel finale, quando inevitabilmente potrebbero saltare gli schemi e le due squadre dovrebbero fronteggiarsi a viso aperto. Tutta mia la città, cantava un famoso complesso italiano nel 1969: chissà chi potrà cantarlo domani sera al termine dell’ennesimo, appassionante, Derby di Milano.
[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]