Meno tre al derby: adrenalina, passione, sfottò e pronostici; il sale del calcio! Kakà e Palacio, Balotelli e Cambiasso; le facce da copertina di Milan e Inter che hanno visto nelle decadi un susseguirsi di grandi campioni faccia a faccia ad incarnare lo spirito Casciavit e Bauscia. Facile identificare le due squadre con i loro giocatori più rappresentativi ma il derby fa storia a sé e, se prendiamo un periodo importante come gli ultimi 30 anni, troviamo una sfilza di nomi di “seconda fascia”, degli “inaspettati”, che sono stati capaci di deciderlo e di diventare eroi per una notte o anche per un intero girone di campionato e oltre nella memoria storica del tifoso di una o dell’altra sponda.
Partiamo però da un grande giocatore come Paolo Rossi che però, nel Milan, fu una assoluta meteora nell’unica stagione in rossonero (’85/’86) corredata da appena due gol; sì, due, ma nel derby del gennaio 1985 che vide un Milan che si stava ancora rialzando dal suo periodo più buio, poco prima dell’avvento di Silvio Berlusconi, fermare la più quotata Inter dell’epoca sul 2-2. Sorprendenti invece le reti di Giuseppe Minaudo e di Nanu Galderisi nei tre derby immediatamente successivi (inframezzate da uno 0-0) che portarono una vittoria nerazzurra e una rossonera. Nel dicembre dell’ 87 “l’inaspettato” si manifestò sotto forma di autogol decisivo per l’1-0 finale firmato dal nerazzurro Riccardo Ferri (che poi con gli autogol prese più confidenza) evidentemente spaventato dall’incombere alle sue spalle di Ruud Gullit. Diego Fuser (di gran caparbietà), Billy Costacurta (rete tanto bella quanto inutile ma storica per uno che in carriera al Milan ne somma un totale di 3!) e un giovane Nicola Berti sono gli altri nomi che non ti aspetti a farcire il tabellino dei derby di fine anni 80.
Il 22 novembre del 1992 il tabellino recita Milan 1 Inter 1 con i nomi di Gigi Lentini (quanto mai sfortunato in rossonero, ma che gol!) e Gigi De Agostini (all’unica rete nella prima e unica sua stagione in nerazzurro); una rarità! Uno che di solito non si erge a protagonista nei derby è Beppe Bergomi che però, nell’anno solare 1994 (annata da incorniciare per il Milan). prima regala un autogol agli odiati cugini per poi riprenderselo buttandola nella porta giusta nel derby successivo (in Coppa Italia). Coppa Italia che sorride ai nerazzurri anche nella stagione 94/95 grazie all’ ennesimo uomo che non ti aspetti; Pierluigi Orlandini decide di farsi ricordare dai suoi tifosi in questo modo; in gol sia all’andata che al ritorno: non male. Cosi come Davide Fontolan e il suo gol per cui si deve scomodare addirittura Paolo Maldini ad insaccare l’1-1 finale del novembre ’94. Il derby immediatamente successivo invece (aprile 1995) vede un tabellino che, se indovinato, avrebbe fatto le fortune di qualsiasi scommettitore; Seno, Jonk, Stroppa e un autorete di Seba Rossi per il 3-1 finale; praticamente una congiunzione astrale! Massimo Paganin di ginocchio e Steinar Nielsen (ve lo ricordate?) nel sempre troppo poco ricordato 5-0 di Coppa Italia si aggiungono al carnet delle “facce strane” da derby mentre gli anni ’90 se ne vanno tra i grandi nomi che salgono in cattedra e sul tabellino dei marcatori (andateveli a cercare; qui si parla solo degli eroi per una notte!) e un’autorete “random” di Bruno N’Gotty.
Se da una parte la butta dentro Hakan Sukur (ad aprire la decade nel 2001) il Milan risponde con “sentenza” Comandini che replica Paolo Rossi con la sue uniche due marcature in rossonero ad aprire il memorabile 6-0 dell 11 maggio 2001. Si rimane di certo un po interdetti se nel derby successivo ti segna contro Ventola ma la partita gira nel verso rossonero grazie a Cosmin Contra e il suo siluro di sinistro alle spalle di Toldo per il 2-4 finale che completa i 10 gol (dieci) segnati dal Milan all’Inter in due derby consecutivi. Memorabile quanto il cosiddetto derby da “scherzi a parte” con un’autorete di Clarence Seedorf (assegnata a Stankovic) e un tiraccio di Cristiano Zanetti deviato a figurare sul tabellone di San Siro all’intervallo (e ad illudere) prima che si sveglino tre fenomeni in rossonero che sicuramente tutti voi ricorderete (altrimenti urge ripasso…). La novità dei derby di Champions League porta in dote il gol “inaspettato” di Jaap Stam mentre in campionato ci pensano Kakha Kaladze e, facendo un discreto salto in avanti di più di un lustro (troppi nomi importanti in rete!) Ezequiel Schelotto. Alla fine come la metti la metti: nel derby di Milano può succedere di tutto; anche finire in prima pagina solo per una notte e, per chi non è nato coi piedi di velluto e non fa il trequartista o la punta, questa è pura speranza, adrenalina e passione da buttare in campo per essere veri e propri eroi inaspettati, eroi da derby!
[Matteo Tordi – Fonte: www.ilveromilanista.it]