Improbabile un ritorno a Milano di Pandev, scontata una sua cessione. C’era solo da capire se l’avventura con i partenopei sarebbe continuata e se sì, in che termini. Il macedone doveva essere parte di un maxi-scambio tra le società, alla fine entrambe hanno trovato la soluzione più ovvia, visto che il perentorio intervento del Paris Saint-Germain ha escluso automaticamente il Pocho dall’operazione. Otto milioni di euro, cifra non certo pari alla valutazione attuale di Pandev (10/12 milioni), ma sufficiente per realizzare una significativa plusvalenza in casa Inter, quanto mai gradita per esigenze di bilancio.
Ricapitolando, l’attaccante si era (ri)unito ai nerazzurri il 4 gennaio 2010, dopo aver vinto la battaglia legale contro Lotito ed essersi svincolato a parametro zero dal legame con i biancocelesti. Un colpaccio per Moratti, che ha così regalato a Mourinho quel giocatore tatticamente duttile di cui aveva bisogno. Un gran colpo anche per Pandev, che tornando nella società che lo ha scoperto da ragazzino ha contribuito alla conquista dello storico Triplete, giocando da titolare anche la finale di Champions League. La stagione successiva, avara di soddisfazioni (l’unica, lo storico gol del 2-3 all’Allianz Arena in Champions), lo ha spinto lontano da Milano, attratto dal sole del sud. Prestito last minute, un favore di Moratti all’amico De Laurentiis, con la promessa di ridiscuterne un anno dopo.
Discussioni aperte a lungo quelle sul fronte Lavezzi-Pandev, ma Leonardo, proprio colui che ha relegato il macedone a comprimario, ha accelerato in maniera definitiva per l’argentino ammutolendo le velleità nerazzurre. Ciao Lavezzi, o meglio, aurevoir. Ma Pandev continuerà a vestire la maglia del Napoli, non resta che trovare l’accordo sull’ingaggio ed è fatta. Per contro, l’Inter, smaltita la delusione per il mancato arrivo del suo grande obiettivo, può sorridere per una plusvalenza che le permette di virare su altri obiettivi di mercato. Non si tratta di cifre esagerate, ci mancherebbe, ma 8 milioni cash in tasca da investire non sono certo pochi e consentono un buon margine di movimento. È con questo denaro che Moratti, magari aggiungendo contropartite tecniche, arriverà all’alternativa del Pocho. Resta solo da capire chi sarà.
Da questa faccenda, ancora in via di definizione, emergono alcune considerazioni. Nonostante il mancato accordo su Lavezzi (troppo alta la proposta economica del PSG, impossibile fare orecchie da mercante), il rapporto tra Moratti e De Laurentiis è sempre ottimo e l’accordo su Pandev lo conferma. Di contro, l’addio al Pocho conferma che l’Inter non può più puntare su top player, vista la concorrenza internazionale di sceicchi e presidenti alto-spendenti. Pertanto, ancora una volta il primo obiettivo del club decade, causa mancanza di liquidità da investire. Le contropartite tecniche talvolta sono utili, ma non possono sempre essere considerate l’arma principale sul tavolo delle trattative, dal momento che il denaro continua a essere la moneta di scambio privilegiata, è il caso di dirlo. Infine, la consolazione di aver comunque guadagnato una cifra interessante, che dà ossigeno alle casse e al mercato alternativo dell’Inter.
[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]
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