Ci eravamo illusi. Avevamo sperato, almeno per 90 minuti, che tutto fosse cambiato. I supplementari erano a un passo, la qualificazione ampiamente alla portata. Era tutto lì, davanti ai nostri occhi, pronto per essere preso. E Invece il gol di Brandao, anche stavolta al novantesimo, ha fatto crollare tutto. La prima reazione è rabbiosa, pensi alla sfortuna, al gol nel recupero. Pensi a quel gol al Velodrome al 93′, in fin dei conti decisivo. Non ti sembra vero, eppure l’Inter non aveva giocato male. I ragazzi hanno dato tutto, al primo tiro in porta hanno fatto gol: è questo il ritornello che quest’anno si è sentito più della musichetta della Champions League. Dai, stavolta è vero, l’Inter è stata sfortunata.
Sembri quasi persuaso da questa teoria, quando poi ripensi alla partita. Eri in vantaggio 1-0 contro il Marsiglia. Il Marsiglia. Una squadra che è pure in crisi di risultati in Ligue 1, dove perde da 4 partite. E infatti se si analizza la prestazione di ieri dell’OM, il voto è basso, molto basso. Cos’hanno fatto i francesi? Un paio di occasioni, un secondo tempo imbarazzante e il gol alla fine. Ma quanto è dovuto ai meriti dell’Inter e quanto è merito della pochezza del Marsiglia? La sfortuna, si diceva. Ma gli errori dei giocatori non sono sfortuna, sono errori. I gol subiti al novantesimo non sono sfortuna, sono errori ancora più gravi. I gol sbagliati, all’andata da Forlan, al ritorno da Sneijder e Milito, non sono sfortuna, sono errori. Ma l’errore più grande è stato non vincere questa partita 3 o 4 a zero. Perché era una partita da vincere 3 o 4 a zero.
E invece un misero gol di Milito non è bastato. E se andiamo a vedere i 4 gol segnati dall’Inter nelle ultime due partite, dopo un digiuno infinito, ci accorgiamo che due sono in seguito a un corner e due, quello contro il Chievo di Milito e quello di Pazzini su rigore, utili solo per le statistiche. E’ da mesi che parliamo di rifondazione. Una qualificazione ieri ai supplementari non avrebbe cambiato le cose. Anche questa eliminazione non può e non deve cambiare i piani, perché i piani dovevano essere già decisi prima di questa sconfitta complessiva. La fortuna, stavolta sì, ci aveva offerto in dote il Marsiglia, una delle squadre più abbordabili. Non siamo riusciti a sfruttare questa occasione, come non siamo riusciti a competere per lo Scudetto in un campionato mediocre. Le colpe sono solo dell’Inter, poi bisogna vedere che percentuali dare a società, allenatore e giocatori. Le colpe sono di tutti e di nessuno. Con questa squadra l’eliminazione agli ottavi è quasi un sollievo, se si pensa agli otto gol che ci avrebbe rifilato il Barcellona ai quarti.
E questa è forse la cosa peggiore. Perché quando si subisce un’eliminazione almeno bisogna avere il rammarico di un traguardo (possibile) che sfuma. E invece la Champions era sogno impossibile, chissà per quanto tempo. Chissà per quanto tempo dovremo vedere prestazioni così, considerando che contro il Marsiglia era pure una delle migliori Inter stagionali. Non si può andare avanti così, anche perché da qui a maggio i tifosi dell’Inter hanno ben pochi motivi per seguire la squadra. Qual è ora l’obiettivo? Un piazzamento in Europa League? In vacanza con due mesi di anticipo, questa è la verità. Almeno speriamo che questi due mesi servano per muovere qualcosa in società e per pianificare (bene) la prossima stagione. Perché così non si può andare avanti. E infatti non si va avanti.
[Guglielmo Cannavale – Fonte: www.fcinternews.it]