Avete presente quelle opere pubbliche che in Italia non sembrano mai vedere la fine dei lavori? Ecco, l’avventura di Rodrigo Palacio all’Inter, finora, è del tutto assimilabile a quei cantieri lì. E non solo per il cognome – Palacio – che fa pensare proprio a una struttura fatta di calce e mattoni.
Rodrigo è stato il primo acquisto di Stramaccioni, se si toglie dall’elenco il riscatto di Fredy Guarin. Blitz feroce per portare l’ex Boca Juniors alla corte del tecnico romano, che in lui ha visto, come tutti all’Inter, una maturità incredibile raggiunta sotto porta nell’ultimo anno di Genova.
Alle già note abilità nel dribbling e nella fantasia, Palacio ha aggiunto quella di cecchino infallibile: chi meglio di lui per rinforzare un attacco che lo scorso anno ha dovuto fare affidamento solo sulle forze di Diego Milito? In Italia, probabilmente nessuno. Preparazione svolta alla grande per il Trenza, e i risultati si vedono immediati, poiché va spesso in rete in tutto il pre-campionato, tra amichevoli e preliminari di Europa League.
Ma è in Serie A che Palacio non trova ancora la pista di decollo. Assente a Pescara per una squalifica che si ritrova sul groppone come scomoda eredità del campionato buio della sua ex squadra, il numero 8 nerazzurro fa gli straordinari contro il Vaslui (siglando il momentaneo 1-1) e si spreme per 90 minuti, sobbarcandosi il lavoro di tutto l’attacco pure in inferiorità numerica dopo il cartellino rosso rimediato da Castellazzi nel primo tempo. Un surplus di lavoro che gli costa il posto da titolare nel match successivo di campionato. Contro la Roma, infatti, Palacio parte ovviamente dalla panchina, per poi entrare in campo a inizio ripresa. Sembra il viatico per vederlo finalmente in campo dal 1′ contro il Torino, e invece spatatam! Ecco l’infausta sosta delle Nazionali, lui che con l’Argentina è tornato da pochissimo nell’elenco dei convocati.
Pochi minuti contro il Paraguay e arriva il problema muscolare. All’Inter tremano, tant’è che Rodrigo, contro il Perù, viene spedito direttamente in tribuna. Il timore è quello di vedere un Forlan-bis, visto che l’uruguaiano, dopo un ottimo avvio, distrusse i suoi sogni di gloria interisti proprio nella pausa nazionali dello scorso settembre. Sorte malevola. Gli esami, per fortuna, escludono lesioni, ma l’affaticamento c’è e, visti i rischi e il tour–de–force che attende l’Inter, per Palacio la trasferta di Torino diventa un miraggio.
Un gran peccato, visto che è proprio lui è sembrato l’attaccante più in palla in questo avvio di stagione. Di certo, non sarà contento Stramaccioni, che dovrà ancora rimandare la data per la chiusura dei lavori nella costruzione del nuovo Palacio nerazzurro.
[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]