Inter, Palacio: “Stiamo lavorando per fare una grande squadra”

315 0

logo-interCome di consueto il venerdì negli studi di Inter Channel un giocatore della rosa nerazzurra si sottopone alle domande dei tifosi e oggi tocca a Rodrigo PalacioEl Trenza risponde così ai supporters della Beneamata che gli hanno fatto pervenire le domande tramite l’hashtag #AskPalacio.

Sei tornato da un infortunio alla caviglia, quanto sono stati vicini i compagni?
“Per me è stato un anno duro, ho zoppicato ogni allenamento e ogni partita, ma ho giocato tutte le partite. Tutti mi sono stati vicini. Io non ero preoccupato per l’assenza dei gol, ma per il dolore alla caviglia ed era difficile per me. Adesso sono migliorato un po’ perché il dolore non lo sento più così tanto. Io non mi sono mai fermato dalla finale del Mondiale, era difficile per me continuare ad allenarmi. Non giocavo bene e tutti mi massacravano tutti, ma adesso sto bene e questo conta. La mia stagione adesso è cambiata e posso giocare fino alla fine del campionato. Volevo anche operarmi, ma poi ho resistito e i risultati mi hanno dato ragione, se non stai al 100% io non posso fare bene, non sono Messi. Per fare bene deve essere sempre al top”.

Cosa hai provato nel tornare al gol?
“A me non importava non fare gol, ma interessava la situazione. Quando ho fatto il primo gol contro la Lazio non stavo bene e non ero felice. Volevo solamente tornare al top della condizione. A me interessano i gol utili”.

Hai incontrtato tifosi in questi mesi?
“Normale i tifosi siano arrabbiati, l’Inter non merita di stare a metà classifica”.

Shaqiri? 
“É un giocatore importantissimo, che qui può fare la differenza. É veramente molto forte”

Partita più bella?
“Il derby con il gol di tacco, senza dubbio. É bello il movimento che mi ha condotto a quel gol, più del gesto in se'”.

Mancini?
“Ha una tecnica ancora spettacolare, spiega benissimo ogni esercizio”. 

Tagliare la treccia?
“La lasciamo lì dove è fino a quando non smetto di giocare. Dopo? Non mi piace fare l’allenatore, al massimo il secondo”.

Allenare l’Inter?
“Come ho già detto non mi vedo da allenatore, al massimo il secondo. Non mi vedo sulla panchina dell’Inter”.

Un tuo ex compagno che può fare l’allenatore?
“Cambiasso e Milito sono molto portati, sicuramente non porteranno me perché dicono che non capisco di calcio (ride, ndr). Anche Samuel potrebbe farlo, parla poco, ma si fa capire moltissimo”.

Tempo libero?
“Mi piace stare a casa mia con la mia famiglia, ma se devo fare un altro sport vado a giocare a basket. Mi piace molto guardare l’Olimpia Milano. Adesso dobbiamo vincere le due partite che mancano per andare ai play-off. Ginobili? Lo conosco, ma non siamo amici pur essendo tutti e due di Bahia Blanca”.

Il significato della treccia?
“Non ha un significato. É rimasto dopo un taglio di capelli e lo porto ancora. Scaramanzia? Non sempre, alcune volte sì, altre no”.

Compagno che ti manca?
“Diego Milito, perché stavamo tanto tempo insieme e facevamo la strada tutti i giorni insieme. Quando ha vinto il campionato con il Racing ero molto felice per lui, pur essendo io un fan del Boca Juniors. Lo sento moltissimo, come con Cambiasso con cui ci vediamo anche. A Walter scrivo, ma non risponde”. 

Canzone preferita?
“Ascolto poca musica. Mi piace un gruppo uruguaiano, genere rock: No te va gustar”.

L’esperienza da portiere contro il Verona?
“Ho avuto un po’ di fortuna, quella parata che tutti ricordano era difficile. Doveva andare in porta Chivu, ma quando è andato in panchina a prendere la maglia il mister ha detto che doveva andare uno fra me e Ricky Alvarez, io non volevo, ma alla fine sono andato. Menomale che è andato tutto bene. La scelta era stata fatta per non cambiare la difesa vista l’inferiorità numerica”.

Piatti preferiti?
“Mi piace tanto la tartare di manzo in questo periodo, se no mi piace moltissimo la pasta con il pesce come la cucinano qui in Italia”.

Periodo buio dell’Inter?
“Noi stiamo lavorando per fare una grande squadra e riportare l’Inter in alto. Serve tempo perché si è visto che in questo campionato si è visto che manca qualcosa. Quest’anno non possiamo lottare per il titolo, ma l’anno prossimo dobbiamo iniziare con questo obiettivo, il mister ha ragione e sono convinto che farà molto bene. Per l’Inter è importantissimo giocare le coppe. Dobbiamo dare il massimo e vincerne il più possibile”.

Compagno con cui sei più legato?
“Carrizo. Viviamo insieme tutti i ritiri e anche fuori dal ritiro stiamo molto insieme”.

Icardi diventerà una stella?
“Lui ha tutto per diventare un top player. Ha 20 anni e potrà arrivare molto lontano. É giovane, ma sembra sia più maturo dell’età che ha. É difficilissimo fare 15 gol con ancora dieci partite alla fine, lui è proprio forte”.

Leader di questa squadra?
“Non so se posso essere il leader, bisogna avere un altro carattere per poterlo fare”.

Europa?
“Dipende dalle partite che vinceremo. Dobbiamo fare più punti possibili e recuperare su quelle davanti”. 

Puscas?
“Io ho un buonissimo rapporto con tutti i ragazzi della primavera e anche con George che può diventare davvero forte. Sta accumulando minuti in campionato e questo lo farà migliorare”.

[Gianluca Scuderi – Fonte: www.fcinternews.it]