L’Inter – che aveva chiuso la scorsa estate un accordo per il ragazzo a 8 milioni di euro – era convinta di poter far fede alla clausola imposta dal rinnovo del centrocampista, fissata sui 15 milioni. Ma poi si è capito che in ballo è entrato anche il fondo Pao de Açucar (detentore di parte del cartellino) e il pacchetto completo arriva così a sfiorare i 18 milioni. Che in Brasile diventano quasi 20, conteggiando la società privata che ha finanziato il giocatore, il completamento delle pratiche di tesseramento e le scartoffie varie riguardanti la burocrazia.
A queste cifre, Massimo Moratti pare non voler arrivare e si spiegherebbe così il ritardo con cui l’Inter, nonostante le cessioni praticamente definite di Sneijder e Coutinho, si sta muovendo, ovvero senza la rapidità richiesta da una simile operazione. “Se le condizioni sono quelle che sapevamo, si potrebbe fare. Se cambiano, no”, ha sancito ieri il presidente nerazzurro: un chiaro segnale, ferreo, di intransigenza verso il discorso economico. Eppure Marco Branca sta premendo per volare in Brasile e definire in prima persona l’affare: moltissimo dipenderà dalla relazione dell’uomo di fiducia inviato in Sud America. Esiste ancora un margine di trattativa, forse, ma il tempo è sempre più ridotto, così come le alternative: Biglia arriverebbe solo in prestito, ma l’Anderlecht non ci sente e si fa forte della clasuola di 8 milioni; Kuzmanovic non convince, così come Gago. Magari si potrebbe ripensare a Fernando del Porto, visti gli ottimi rapporti tra i club, ma a questo punto diventa tardi un po’ per tutto. Oppure no?
[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]
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