Circa 65′ ad alti livelli. S’è presentato così al pubblico di San Siro Alvaro Pereira, esterno uruguaiano arrivato all’Inter durante gli ultimi giorni di mercato. Ottima la prestazione dell’ex Porto, capace di correre per 2 in una zona di campo non certo facile. E non è un caso che il gol del vantaggio della Roma sia coinciso con la sua uscita dal campo, per crampi tra l’altro. Pereira ha corso tanto, recuperando tanti palloni e non giocando proprio da mezz’ala di centrocampo, come inizialmente richiesto da Stramaccioni, bensì da esterno, aiutando in fase difensiva anche Yuto Nagatomo.
La forma fisica è già abbondantemente soddisfacente, la personalità anche. Sì, perché oltre alla fisicità, Palito ha dimostrato di avere anche carattere: un paio di conclusioni al volo, che fanno capire quanta voglia ci sia di segnare e giocare con questa maglia. Il pubblico ha subito apprezzato il suo impegno, e il fatto che sia stato costretto a lasciare il campo per problemi fisici, dovuti alla stanchezza fa capire come domenica, alla sua prima a S. Siro, Pereira abbia voluto dimostrare di che pasta è fatto.
La posizione tattica forse non è la sua preferita, lui che agisce di più da terzino, svariando su tutta la fascia con la sua capacità di dribbling. Ma la duttilità è stato un elemento chiave che ha convinto la società a puntare su di lui. Un esterno di fascia mancina con le sue qualità all’Inter è sempre mancato. Pereira si ispira a Roberto Carlos, uno dei più forti al mondo da sempre, e ha subito evitato i paragoni con Maicon. Anche se Palito vuole scrivere, in nerazzurro, la stessa storia scritta dal brasiliano.
[Riccardo Gatto – onte: www.fcinternews.it]
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