Lui però non ha mai accettato questa etichetta, è arrivato in nerazzurro nell’estate 2011 con i crismi di miglior laterale del Brasilerao e doveva dimostrare di meritarsi la chance nerazzurra. Fallita la prima stagione (Maicon, più che un diretto concorrente per il ruolo, era una montagna carismatica da scalare), transitato dall’Emilia dove si è rigenerato e tornato col contagocce sotto Stramaccioni, con l’arrivo di Mazzarri da elemento di troppo si è rivelato una miniera d’oro per il tecnico di San Vincenzo, che già ne apprezzava le doti. È soprattutto merito suo se un calciatore come Jonathan si è conquistato uno spazio significativo con l’Inter della ricostruzione, una stagione delicatissima alla luce del recente nono posto e degli stravolgimenti societari.
Non a caso, le parole di WM nel commentare la rinascita di Jonathan sono significative: “Mi piaceva come caratteristiche ma finché non alleni certi giocatori non sai cosa possono fare. Ho visto le sue doti in allenamento, gli ho trasmesso tante sicurezze e lui ha fatto il resto. Se credo in certi giocatori ci lavoro tatticamente ma anche psicologicamente”. Ha fatto un buon lavoro, Mazzarri, perché se il brasiliano è tra i migliori laterali del campionato italiano è anche merito suo. Lo ha spremuto in estate, lo ha convinto di poter fare la differenza, lo ha riportato sui binari sperati e oggi i 5,5 milioni investiti dall’Inter per lui hanno il profumo di affare. È servita pazienza, ma ora qualche frutto è maturo per essere colto.
Se si pensa allo scorso 6 gennaio, a Udine (l’Inter di Stramaccioni sconfitta 0-3), quando Jonathan è diventato il bersaglio dei tifosi soprattutto sul web a causa di un gol fallito quasi a porta vuota, ne sono cambiate di cose. Il nuovo corso ha rigenerato molti giocatori reduci da una stagione disastrosa e il 27enne di Conselheiro Lafaiete è il manifesto di questo ribaltone. La prestazione di Bologna è una delle tante positive che ha sfornato in questo torneo: dribbling, cross, finezze, tanta corsa e abnegazione, tutte doti che il suo allenatore si aspetta dal proprio esterno. E se a questo si aggiunge un senso del gol inaspettato, il gioco è fatto.
Il diretto interessato, dopotutto, non ha mai negato i meriti di chi lo sta guidando in questa crescita e anche domenica sera lo ha ribadito: “Sento molta più fiducia, il mister oggi mi ha chiamato, ha detto che puntava su di me, sulle mie qualità, mi voleva anche a Napoli e di non preoccuparmi se sbagliavo”. Fattore psicologico, dunque, quello che inizialmente ha frenato Jonathan e lo ha messo alla berlina mediatica con l’etichetta di acquisto flop da parte dell’Inter. Uno spunto per puntare il dito, senza attendere controprove, nei confronti di Branca e Ausilio, che dopo qualche mese non sembra proprio abbiano preso una cantonata prelevandolo dal Cruzeiro. Per gennaio già si parla di rinforzare le corsie esterne, ma non è così scontato che il brasiliano rischi il posto nell’undici titolare, anzi. A suon di prestazioni convincenti, si è guadagnato la fiducia di tutto l’ambiente e in Brasile, statistiche alla mano, lo mettono in competizione con mostri sacri come Maicon e Dani Alves.
Qualche mese fa neanche lui, che comunque non si è mai abbattuto, avrebbe sperato di ricevere tanti elogi. Ora non gli resta che proseguire su questo trend, guidato da un tecnico che ha saputo recuperarne le doti migliori e convincerlo di essere tra i migliori nel suo ruolo. I tifosi sono con lui, quelli che lo insultavano o schernivano si sono ricreduti e hanno cambiato idea. I commenti sarcastici e ironici sul suo conto sono diventati convinti e la fiducia non gli manca. La situazione ideale per fare sempre meglio. Nessuna magia, solo il vero Jonathan.
[Redazione Fc Inter News – Fonte: www.fcinternews.it]
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