Inter: prosegue la striscia positiva fuori casa

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Cinque si cinque. Impressionante. L’Inter che in casa va al passo di tartaruga, diventa lepre in trasferta e non concede nulla, né punti né gol agli avversari. Anche al Bentegodi la singolare  tradizione di questo avvio di stagione è stata rispettata: 2-0 ai gialloblu di Di Carlo e altro bottino ricco lontano dal Meazza.

DIFESA A TRE – Stavolta gli indizi hanno condotto alla prova e la prova si è tramutata in fatto: Stramaccioni cambia e passa alla difesa a tre. Al Bentegodi, l’Inter vara il 3-5-1-1, con Milito unica punta supportato da Sneijder. Dopo i primissimi minuti di assestamento, si nota un sostanziale equilibrio tra difesa e centrocampo. Un dato, peraltro, già riscontrato anche col 4-4-1-1 di Torino. La difesa a tre, stavolta comandata bene da un ritrovato Samuel, regge ottimamente le avanzate clivensi, con un Ranocchia in stato di grazia e un monumentale Juan Jesus. Insomma, la fase difensiva passa l’esame, anche se si attendono test maggiormente probanti, soprattutto a San Siro…

LA SOLITUDINE DEL PRINCIPE – L’altra faccia della medaglia è però l’isolamento degli attaccanti. Finché Sneijder resta in campo, davanti Milito è praticamente da solo contro tutti e lo schema assomiglia molto più a un 3-6-1 che a un 3-5-2. I due sterni, Nagatomo e Alvaro Pereira, restano timidi, Cambiasso bloccato come Zanetti e pure Guarin non accompagna come dovrebbe il numero 22. Un Principe troppo isolato e la manovra in fase d’attacco latita.

VOTANTONIO – Qualcosa di nuovo si vede con l’ingresso di Cassano per l’infortunato Sneijder. Per caratteristiche del singolo, l’ex milanista resta più vicino al compagno di reparto e i dialoghi sono più frequenti. Se ne giova l’intero architrave offensivo nerazzurro: il numero 99 ha nelle corde i tempi giusti per far salire la squadra e dettare gli inserimenti ai compagni, così l’Inter è armoniosa e si vede di più organicamente. Non a caso il gol lo confezionano i due esterni: trio-cross di Nagatomo e tap-in vincente di Pereira.

ECCO L’EQUILIBRIO – Nella ripresa, il Chievo si vede molto meno dalle parti di Handanovic e i pericoli arrivano solo da calcio piazzato. Un dato da tenere in considerazione, poiché dimostra come con il passare dei minuti i giocatori abbiano ‘digerito’ il nuovo assetto e lasciato le briciole agli avversari. Davanti, poi, Milito ha continuato a mettersi a disposizione dei compagni, specie di Cassano, cui lascia il gol del raddoppio con apprezzabile altruismo. Altro segnale importante e una risposta forte a chi parla di problemi nello spogliatoio.

WAITING FOR RODRIGO – Esame superato con piena sufficienza, dunque, ma senza strafare. Un’Inter che torna in carreggiata dopo il capitombolo interno col Siena e si proietta verso il difficilissimo impegno con la Fiorentina, forse la squadra più in forma di tutta la Serie A. Presumibilmente mancherà Sneijder, ma si potrebbe recuperare Rodrigo Palacio. Con il Trenza a disposizione, Stramaccioni potrebbe attuare con maggior efficacia il nuovo modulo, già equilibrato in fase di non possesso, ma da affinare in zona-gol. E con la possibilità di scegliere uno tra Cassano e Palacio per fare da spalla a Milito, ecco che Strama potrà certamente studiare la maniera migliore per colpire i viola di Montella. Gli esperimenti proseguono.

[Alessandro Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]