Premessa doverosa: esaltarsi oggi sarebbe un suicidio, l’importante è mantenere un certo equilibrio in attesa di conferme o smentite del rettangolo di gioco. Però è indubbio che quanto visto all’Olimpico di Torino domenica scorsa trasmetta estrema fiducia e alla società e al popolo nerazzurro. Stramaccioni ha voluto, per la prima volta, costituire quella che potrebbe essere la coppia di centrali dell’Inter del futuro. A destra Andrea Ranocchia, già esperto nonostante i 24 anni; a sinistra il 21enne Juan Guillherme Nunes Jesus, nuova scoperta della galassia interista, che in 90 minuti da punto di domanda è diventato volto noto, carico di auspici.
Oggi la rosa a disposizione del tecnico conta 5 difensori potenzialmente titolari. Per questo è verosimile che la coppia definitiva della stagione non sarà quella di scena a Torino. Ma il grado di affiatamento dei due, abili anche singolarmente, lascia ben sperare. Davanti a Handanovic sono stati commessi un paio di errori, inutile nasconderlo. Ma per una coppia ‘inedita’ che non supera i 45 anni è più che legittimo. Per il momento è giusto continuare a fare affidamento anche sull’esperienza di Samuel, la qualità di Chivu e la voglia di emergere di Silvestre. Strama però sa che all’occorrenza, oltre al sempre più inamovibile Ranocchia può contare anche su Juan Jesus, che lui stesso ha chiesto di trattenere a Milano.
Ricordiamo infatti che per il difensore della Seleçao alle Olimpiadi di Londra le richieste fioccavano, anche solo per il prestito secco (la dirigenza non avrebbe valutato altre soluzioni). Soprattutto il Bologna, fino all’ultimo giorno di mercato, contava di poterlo regalare a Pioli per l’attuale stagione. Ma alla fine ha prevalso la volontà di Stramaccioni, che ha visto, pur in breve tempo, enormi potenzialità in questo giovane di Belo Horizonte, dal fisico robusto e atletico ma dalla tecnica ancora da affinare. Monitorarne tutti i giorni i progressi ad Appiano Gentile, concedendogli la ribalta del campo di tanto in tanto: questa è la strada intrapresa dalla società per valorizzare l’ex Internacional di Porto Alegre, arrivato a Milano lo scorso gennaio dopo un investimento di circa 4 milioni di euro. Cifra che potrebbe rivelarsi irrisoria se le promesse verranno mantenute.
E dopo la prestazione di Torino, il campo del virtuale ha lasciato spazio a quello della concretezza, con Bianchi e co. che possono testimoniare quanto difficile sia superare questo colosso mancino di 185 centimetri che fa dell’anticipo uno dei suoi punti di forza. Ora lo abbiamo visto in una partita vera, con la concentrazione sempre altissima e senza alcun timore reverenziale. Quanto basta per poterlo immaginare il difensore centrale nerazzurro del prossimo decennio, al fianco di Ranocchia che ormai è un intoccabile. Sempre che dall’estero qualche sceicco non s’impunti per strapparceli a suon di milioni di euro. Nell’attesa, definire l’accoppiata Ranocchia-Juan la versione 2.0 di Lucio-Samuel non sembra più una blasfemia.
[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]