Ieri sera Inter e Roma si sono affrontate nell’anticipo della settima giornata di campionato. I nerazzurri perdono malamente per 3-0, senza grosse possibilità d’appello (nonostante un arbitraggio alla Tagliavento). Mazzarri schiera i suoi con il classico 3-5-1-1, con Nagatomo a destra al posto di Jonathan e Pereira a sinistra. Rolando invece prende il posto di Campagnaro nella difesa a tre. Garcia opta per il 4-3-3, marchio di fabbrica nelle prime giornate.
L’inizio di partita vede le due squadre studiarsi, senza volersi scoprire troppo. Sia la Roma che l’Inter si rendono pericolose unicamente su azioni da contropiede. Gracia cambia spesso di lato Gervinho e Florenzi nel tridente, con l’ivoriano pericoloso e attivissimo in contropiede. Il gol di Totti è una dormita della difesa, dove Ranocchia inizia a mostrare la prima di una lunga serie di titubanze in fase di rilancio, con la palla praticamente recuperata.
La reazione dei nerazzurri non si fa attendere e gli uomini di Mazzarri, come prevedibile, diventano padroni del campo. Purtroppo la mole di gioco e le occasioni nonsi trasformano in reti (Guarin colpisce un palo da fuori area con un missile terra aria). Arrivano cross periocolosi in area e, come sempre, manca una prima punta che possa sfruttare i movimenti di Palacio ad allargare le maglie della difesa giallorossa.
Su due azioni di contropiede arrivano gli altri due gol ospiti. Gervinho è abile a saltare Cambiasso (immobile come poche altre volte) e a involarsi in area dove Pereira lo stende (in realtà fuoriarea, il rigore è inventato). Il terzo gol è un altro contropiede da un calcio d’angolo battuto basso, gestito alla grande da Strootman e concluso meglio da Florenzi. In generale l’Inter è sembrata più disordinata del solito e si è fatta trovare impreparata nelle situazioni ideali per Totti e Gervinho.
Il secondo tempo inizia con Icardi dentro la posto di uno sgangherato Pereira. Mazzarri cambia modulo e passa al 4-3-3, con Juan terzino sinistro e il duo Palacio-Alvarez alle spalle di Icardi. La sinfonia della gara non cambia molto, è sempre la Roma a dare l’impressione di poter gestire e i nerazzurri provano una reazione più di orgoglio che costruita sul gioco. Kovacic subentra a Taider e va a fare di fatto il jolly in mediana. Milito entra per Guarin e la disposizione diventa ultra offensiva, con un 4-2-4. Invece che rendersi più pericolosi, i nerazzurri rischiano di subire la quarta reta da Gervinho in contropiede. Milito cerca la sponda più di Icardi dislocato in area, ma le azioni pericolose non arrivano (a Ranocchia viene annullato un gol in mischia).
In generale al terzo test importante arriva il vero passo falso dell’Inter di Mazzarri. Preoccupa una difesa troppo ballerina sui contropiedi e forse un po’ di mancanza di idee in fase offensiva. Non sempre si riesce a portare le partite in pareggio fino alla fine, per poi schierare più attaccanti. Ora c’è la sosta e tutto il tempo per il mister per studiare questa sconfitta e ripartire alla grande (nella speranza che sia Jonathan che Campagnaro possano rientrare nell’undici titolare che aveva ben figurato nelle prime cinque di campionato).
[Luca Pessina – Fonte: www.fcinternews.it]