Spalletti vs Giampaolo, la guerra per gli spazi in campo in una partita che si annuncia dai temi affascinanti anche sotto l’aspetto tattico
Domani sera a San Siro andrà in scena una delle partite che offrono maggiori spunti agli appassionati di tattica. La sfida tra Luciano Spalletti e Marco Giampaolo infatti va oltre al confronto delle due formazioni. E a ciò si aggiunga anche l’ottimo stato di forma con cui le due squadre si affrontano.
Si incontreranno due tecnici che fanno parte dell’ultima generazione calcistica, in accezione moderna. Due allenatori che applicano con coerenza la propria filosofia. E la modellano sapientemente su quello che cinicamente viene definito il “materiale umano” a loro disposizione. In termini più semplici adattano il loro credo sportivo ai giocatori di cui dispongono.
Ne sorte quindi un confronto che sarebbe troppo semplice schematizzare in un 4-2-3-1 contro un 4-3-1-2.
Giochiamo la partita
Spalletti ha ereditato questo schieramento dalla sua precedente esperienza in giallorosso. Ed ha ottenuto molto spesso successi anche schierando al vertice dell’attacco Francesco Totti. Giampaolo è invece il massimo interprete della filosofia “Sarriana”, degno erede e contemporaneo del tecnico del Napoli.
Ma allora che partita sarà Inter-Sampdoria?
Se non ci azzardiamo a pronosticare un risultato, possiamo invece provare a prevedere l’impostazione tattica del match.
L’Inter si presenterà certamente in atteggiamento offensivo. Tenterà di produrre una manovra avvolgente per circoscrivere il raggio di azione dei due attaccanti blucerchiati. Forte di un pacchetto difensivo affidabile nei nomi dei due centrali Skriniar e Miranda.
Con ogni probabilità le fasce esterne nerazzurre saranno affidate al dinamismo di D’Ambrosio e Nagatomo. L’obiettivo è quello di tenere la Samp in apprensione sulle corsie. Il centrocampo interista avrà invece l’incarico di dirottare la manovra verso l’interno. Con verticalizzazioni costanti si cercherà di tenere indietro le linee doriane. E naturalmente sfruttare le capacità del bomber Icardi.
A quel punto anche gli inserimenti del trio che agisce dietro all’unica punta potrebbero effettivamente creare danni alla retroguardia ospite.
Da parte sua Giampaolo, prevedendo anche questo scenario, si dovrà concentrare nel trasformare il trio di centrocampo sampdoriano in una sorta di grimaldello. Solo creando delle falle aggredendo gli spazi, la Sampdoria potrà sfruttare l’abilità di Ramirez di districarsi tra le linee. Con l’obiettivo di favorire Zapata nella sua ricerca di creazione dello spazio necessario all’abilità balistica di Quagliarella. O agli inserimenti di Linetty o Praet. Senza contare che Caprari potrebbe subentrare o sostituire dal 1′ Ramirez, agendo più in verticale.
Quasi una partita a scacchi
È evidente quindi che la “battaglia” si svolgerà proprio sulla conquista delle porzioni di campo che consentano l’impostazione di una manovra.
Entrambe le compagini, proprio per le loro peculiarità, concedono agli avversari qualcosa nelle ripartenze. E questa è un aspetto che i due tecnici terranno seriamente in considerazione.
Al momento in cui l’Inter attacca e accentra la manovra al centro, libera le fasce, e nello stesso tempo risulta sbilanciata con entrambi i cursori nella metà campo avversaria.
Parallelamente la Samp soffre di una limitazione fisiologica. Quella che colpisce tutti i moduli col rombo stretto. Per cui la sollecitazione a cui saranno chiamati Bereszynski (o Sala) e Strinic potrebbe essere una delle chiavi della partita.
Una cosa è certa: alle 20.45 di domani sera a San Siro sarà spettacolo.