Sembrava finalmente essere arrivato il suo momento: inzuccata di testa che sorprende Polito e poco dopo gol da fenomeno sul primo palo. Ma per Ricky Alvarez, non è un sorriso a trentadue denti. La clamorosa rimonta dell’Atalanta, l’ennesimo infortunio di un attaccante e il terzo posto sempre più lontano, rendono sempre più fallimentare la stagione dell’Inter. Queste ultime 8 gare (Coppa Italia inclusa) rappresentano per lui, l’occasione di zittire quei tanti tifosi e addetti ai lavori che continuano a definirlo come un giocatore “non da Inter“.
Con Cassano, Palacio e Milito out, con Schelotto squalificato, la manovra offensiva dovrà passare – a partire da Trieste – dai suoi piedi e da quelli di Rocchi e Guarin. Ne ha sprecate tante di occasioni Ricky: forse per timidezza, forse per un impatto troppo leggero rispetto alle tenaci difese italiane. Talmente tante, da portare l’Inter a metterlo sul mercato a gennaio: le offerte stentate (nessuna per l’intero cartellino) pervenute in corso Vittorio Emanuele non hanno convinto i dirigenti nerazzurri che hanno preferito tenerlo fino a fine stagione.
L’acquisto di Ruben Botta dal Tigre (stessa nazionalità, stesso piede, stesso ruolo) non fa altro che aggiungere altri punti interrogativi al suo futuro in nerazzurro. Servirà un Alvarez in versione Atalanta per gran parte di questo finale di stagione, per convincere Stramaccioni e la dirigenza a puntare su di lui anche in futuro. Sicuramente l’ottima prestazione di domenica sera ha leggermente infranto la certezza di quei tanti che considerano Alvarez un giocatore inutile. Quel che è certo, è che più che per casualità che per meriti, Alvarez dovrà essere il punto di riferimento – per qualità tecniche – di quest’Inter in emergenza.
Ci vorrà forse un miracolo per guadagnarsi l’Inter anche l’anno prossimo, ma il giocatore – come riferito a FcInterNews da una fonte molto vicina al giocatore – “è consapevole di giocarsi una chance più unica che rara”. Lo stesso Ricky, nell’intervista al Tg di Inter Channel ha ricordato: “Da sinistra l’unica cosa che posso fare è crossare, l’avversario sa che vado col sinistro. A destra invece posso fare più cose, è più difficile fare una battuta. Nel primo tempo invece ho sbagliato, ma può capitare, non siamo tutti Messi. Bisogna avere pazienza, le cose prima o poi arrivano”. Già, prima o poi arriveranno: ma stavolta il tempo a disposizione è davvero contato.
[Mario Garau – Fonte: www.fcinternews.it]