Tra la famiglia Inter c’era anche lui, il nuovo che avanza, Erick Thohir. Il presidente sedeva tranquillo vicino a capitan (mi sento di chiamarlo ancora così per ora…) Zanetti e osservava tranquillo i monumenti dell’Inter che fu. Chissà cosa frullava nella testa del proprietario dell’Inter in quei momenti, chissà se il suo sogno di riportare l’Inter a quei livelli assoluti potrà diventare presto realtà. Di certo c’è che a Moratti la presenza di Thohir ha fatto molto piacere soprattutto perché il tycoon indonesiano non è stato invadente e si è guardato bene dal voler essere protagonista lasciando la scena a chi, fino ad ora, l’Inter l’ha sempre vissuta costruendone la storia immortale. Chiamato sul palco a forza Thohir si è defilato imbarazzato, la scena era di Moratti e guai a pensare di “rubargliela”. Moratti ha apprezzato e la piccola polemica di settimana scorsa, se di polemica si può parlare, ha lasciato strada a sorrisi d’intesa e di complicità.
Moratti e Thohir guardano dalla stessa parte per il bene dell’Inter e per costruire un futuro quanto più simile al suo passato, un futuro quindi glorioso e vincente. Le piccole incomprensioni sono evidentemente alle spalle e sorridiamo anche noi che ci illuminiamo davanti a quei colori e ai sorrisi della notte di Vienna ’64.
[Filippo Tramontana – Fonte: www.fcinternews.it]
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