Le parole del centrocampista uruguaiano dell’Inter nel corso di una lunga intervista rilasciata ai canali ufficiali del club nerazzurro.
MILANO – Matias Vecino, centrocampista dell’Inter, ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali del club rispondendo alle domande dei tifosi. Queste le parole dell’uruguaiano a cominciare dalla situazione attuale: “Sto bene. ho anche tagliato i capelli così Candreva è felice. Non posso lamentarmi, a casa nessun pericolo. Passiamo tempo libero insieme, ho due figli che possono giocare col papà. Poi però ho costruito una piccola palestra privata, altrimenti non mi permetterebbero di allenarmi. A casa poi siamo in sette, incluso il cane. Non mancano partite a carte e a ping pong. Così come le serie TV. Dobbiamo solo stare attenti e aspettare che questo periodo passi in fretta”.
Poi spazio al calcio a cominciare dai gol contro Lazio e Tottenham: “Il gol alla Lazio? Un momento importante perché venivo da un periodo sofferente per gli infortuni. Il massimo concludere la stagione così, con una gara emozionante e un ricordo che rimarrà per sempre. E quello del Tottenham? Un po’ una prosecuzione dell’Olimpico. Giocavamo la prima di Champions in casa dopo tanti anni, sempre in rimonta. Un sapore speciale. Il più emozionante tra i due? Direi quello contro la Lazio per ciò che significava per i tifosi interisti. Nella notte non si dormì, poi la grigliata in mattinata. L’adrenalina era troppo forte per prendere sonno”.
Sul mito della Garra Charrua ha dichiarato: “E’ un mito, lo dice la nostra storia che arriviamo a competere con i più forti. Ce lo abbiamo dentro. I charrúa erano gli indigeni della zona del Río de la Plata che si sono ribellati. Da qui arriva il senso della Nazione e della Nazionale. C’è la cultura del lavoro e del sacrificio. In fondo l’Uruguay è un Paese piccolo e perciò è difficile che in tanti arrivino al top. Ho fatto un video su Instagram per aiutare la mia gente, non tutti lì si rendono conto della gravità di quanto sta accadendo. Perciò invito tutti a stare a casa per prevenire la diffusione del contagio”.
L’importanza di San Siro e i suoi idoli: “Uno degli stadi più belli e storici del mondo. Nel passaggio dalla Fiorentina all’Inter ricordo di aver vissuto un sogno. Spero di essere ricordato nella storia di questi colori e vincere un trofeo con questa squadra. I miei riferimenti sono Riquelme, Zidane e Veron”. Infine una battuta su Brozovic: “Per me è il più forte che abbiamo in squadra. Sulla corsa però non posso perdere, vincerei io. Lui è un personaggio particolare, un ragazzo che ti fa ridere in ogni momento. Speciale”.