Si avvicina la sfida di mercoledì dell’Inter contro lo Stjarnan in Islanda valevole per il playoff di Europa League. Degli islandesi tutti hanno imparato a conoscere le esultanze stravaganti e coinvolgenti, ma del modo di giocare della squadra allenata da Rúnar Páll Sigmundsson.
Iniziamo con il dire che gli islandesi giocano con un 4-3-3 molto dinamico: in fase offensiva questo modulo unito al loro stile di gioco fatto di ripartenze e attacchi sulle fasce consente allo Stjarnan di arrivare ad attaccare con la punta centrale, uno dei due attaccanti esterni, quello in non possesso di palla, e un centrocampista che si inserisce nel buco lasciato dalla punta centrale. In fase difensiva, però, le due punte esterne fanno un grosso lavoro di copertura facendo diventare il 4-3-3 un 4-4-1-1 o, addirittura un 4-5-1 classico. Punto di forza della squadra di Sigmundsson sono, appunto, le ripartenze molto veloci che mettono in difficoltà le difese, mentre il punto debole è il portiere che non aiuta la difesa ad alzarsi costringendola a stare, molte volte, anche dentro i 16 metri.
Come affrontare lo Stjarnan? Nessuno si vuole sostituire a Mazzarri, ma un problema potrebbe essere l’uno contro uno che si potrebbe verificare in fase difensiva: Vidic, Ranocchia e Juan Jesus sono nettamente superiori agli attaccanti islandesi, ma se i centrocampisti non dovessero seguire gli inserimenti allora potrebbero esserci dei problemi. D’altro canto, in fase offensiva la qualità superiore dell’Inter e l’utilizzo delle fasce di Mazzarri con Nagatomo, Jonathan o Dodò, potrebbe creare serissimi problemi alla retroguardia dello Stjarnan, specialmente se i cross che lasceranno partire riusciranno a cogliere in fallo i difensori avversari. Altra arma in più, potrebbero essere i tiri dalla distanza di Hernanes che, se dovesse agire da trequartista, potrebbe essere più vicino in fase di tiro alla porta difesa dal non sempre attento Jonsson.
[Gianluca Scudieri – Fonte: www.fcinternews.it]