Intervista a Parolo

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Marco Parolo, centrocampista in comproprietà tra Chievo e Cesena, quest’anno in Romagna è risultato uno dei migliori del campionato. Adesso si gode le vacanze, aspettando che dall’altra parte squilli il telefono. In attesa di buone nuove dal suo procuratore, Filippo Cavadini, Parolo si concede ai microfoni di TuttoMercatoWeb.

Parolo, il suo nome è al centro delle voci di mercato.
“Fa piacere sentirsi accostare a tante squadre. Vuol dire che ho disputato un’ottima stagione in serie A. Tra l’altro è stato il mio primo anno nella massima serie, non sapevo come sarebbe andata. Ma se il risultato è questo significa che qualcosa di buono ho fatto. L’importante era farlo con il Cesena. Adesso, dopo una stagione intensa, mi godo un po’ di relax e aspetto notizie. Ma senza fretta”.

Al suo primo anno in serie A ha anche conquistato la Nazionale.
“È stata una bellissima parentesi che vedo come un premio alla mia stagione. Ma per dire ‘sono da Nazionale’ bisogna disputare almeno due campionati di serie A ad un certo livello. Per me è stata una piccola parentesi, dovrò continuare a lavorare e crescere per meritare un’altra convocazione”.

Ci pensa all’Europeo?
“Sinceramente no, vivo alla giornata anche per vedere se continuo a crescere. In questo momento no, non ci penso”.

Tempo fa si è dichiarato un tifoso del Milan. Adesso la accostano all’Inter.
“Sono cose che comunque risalgono a quando sei bambino. Sono cresciuto tifando Milan, però quando col Cesena ho battuto i rossoneri è stata una gioia immensa. Quando giochi in serie A non ci pensi e sei concentrato a dare tutto per la squadra nella quale militi”.

Si sente pronto per una grande o preferirebbe una tappa intermedia?
“Andare in una grande significherebbe giocare con dei campioni e quindi crescere ancora. Ma potrei crescere anche nell’altro caso. Insomma, non mi precluderei nulla in questo senso. Sono pronto per entrambe le situazioni e qualsiasi di questa si dovesse presentare andrebbe bene. Anche perché spetta sempre al giocatore farsi trovare pronto quando serve. Guardate Nagatomo che all’Inter è andato partendo come riserva e poi è diventato titolare”.

Si aspettava questo exploit da parte del giapponese?
“Si, sapevo che avrebbe avuto delle difficoltà perché il contesto diverso rispetto a quello di Cesena ma lui si è adattato in maniera splendida e i risultati li abbiamo visti”.

Crede di essere il grande rimpianto di Palermo e Fiorentina, che a gennaio si erano interessate a lei?
“No, perché avevo disputato solo sei mesi in serie A. Per me l’importante è stato aver disputato il ritorno ai livelli dell’andata. E se le voci che giravano a gennaio girano anche adesso significa che ho fatto bene”.

Giaccherini ha detto che non andrebbe mai al Bologna, neppure con Bisoli. E lei?
“Uno non si preclude niente a priori. Però, dopo aver giocato due anni a Cesena in maniera importante, bisogna anche rispettare i tifosi. Dico ‘mai dire mai’ perché nel calcio uno è pronto a tutto, però ci penserei parecchie volte prima di fare un passo del genere”.

A quale centrocampista si ispira?
“Sono cresciuto con il mito Gerrard. È un po’ il mio modello”.

E in campionato, con qualche tiro dalla distanza, in alcune circostanze lo ha pure emulato.
“(sorride,ndr)Magari qualcosa di simile, ma lui ne ha fatti tanti. Io solo due. Diciamo che le mie caratteristiche forse un po’ fanno pensare a Gerrard. Ma il giocatore del Liverpool è veramente un fenomeno”.

Un centrocampista, in Italia, con cui vorrebbe giocare?
“A me piace tantissimo Pirlo, da quando l’ho cominciato a seguire sono diventato un suo grande estimatore”.

Jimenez ha utilizzato l’articolo 17. Quanto perde il Cesena?
“Tantissimo. Oltre al fenomeno che è, si tratta di una grandissima persona. Il Cesena ha perso un grande giocatore e una grande persona”.

Il prossimo anno il Cesena avrà un nuovo allenatore: via Ficcadenti, del quale si diceva che non avesse un buon rapporto con Giaccherini e dentro Giampaolo.
“Quando ottieni certi risultati significa che tutto va bene. Tutti andavamo d’accordo. Si era creato un ambiente che ci ha concesso di ottenere la salvezza nonostante i pronostici di inizio stagione ci dessero per retrocessi. Per quanto riguarda Giampaolo, Cesena è una piazza che ti mette nelle condizioni di lavorare e lui credo sia un gran lavoratore. Il Presidente Campedelli ha scelto bene”.

[Alessio Alaimo – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]