COVERCIANO – Giacomo Raspadori ha fretta. Di bruciare le tappe, di arrivare, di essere tra i protagonisti per molti anni della nuova Nazionale e del calcio italiano. il suo palmares parla chiaro. A soli ventidue anni vanta già all’attivo un titolo Europeo, tredici presenze e tre reti in Nazionale, e un trasferimento al Napoli per una cifra di 35 milioni di euro. Ieri é intervenuto in conferenza stampa nel ritiro di Coverciano, dove gli Azzurri stanno preparando gli impegni di UEFA Nations League contro Inghilterra e Ungheria.
“Ai giovani – ha esordito Raspadori- consiglio di non mettersi limiti e di credere nei propri sogni. Il sogno di ogni bambino è arrivare a giocare il Mondiale, sarà difficile non esserci. Dobbiamo ripartire e il modo migliore per ritrovare entusiasmo è divertirsi in campo. Lavorare è l’unica strada che conosco per fare di nuovo qualcosa di grande”. Sul percorso in Nations League l’attaccante ha dichiarato: “Non c’è preoccupazione, ma voglia di fare bene. Sono due gare importanti che arrivano in un momento in cui ci sono tante partite. Dobbiamo arrivarci al meglio, soprattutto dal punto di vista fisico, e fare due buone prestazioni”.
Raspadori ha ricordato la finale di Wembley, che mai avrebbe pensato di vivere da protagonista: “È stata una grandissima opportunità. Ho avuto la fortuna di entrare in un gruppo speciale, dove mi sono sentito da subito parte integrante. E nel mio piccolo penso di aver fatto qualcosa di importante”. La duttilità è una delle migliori qualità di Raspadori e Mancini anche ieri ha sottolineato di poterlo impiegare in più ruoli. Ma qual è la sua posizione preferita in campo?: “Mi esprimo al meglio nella zona centrale – spiega – in questo modo posso stare più vicino alla porta. Sono più attaccante che rifinitore e posso fare anche l’esterno sia di sinistra che di destra. Avere un altro attaccante al mio fianco forse è meglio”.
Infine, non potevano mancare le prime impressioni sul suo trasferimento al Napoli “Sono molto contento, cercavo di ambire a qualcosa di più grande per il mio percorso. A Napoli mi sto trovando benissimo, sono entrato in una famiglia con persone per bene e ringrazio mister Spalletti e la società per avermi voluto. Del Napoli porterei in Nazionale il coraggio di rischiare, di giocare in avanti e di essere spensierati nell’affrontare la partita”. E nemmeno potevano mancare i ringraziamenti al club che lo ha lanciato: “Ho avuto la fortuna di crescere in una società come il Sassuolo, che mi ha dato la possibilità di sbagliare. Poter sbagliare è fondamentale per un giovane e mi ha portato ad avere più sicurezza in me stesso”.
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