Italia, Mancini si presenta: “E’ il momento giusto per me, sono emozionato”

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Roberto Mancini, nuovo Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, si presenta cosi in conferenza stampa. Esordio il 28 maggio contro l’Arabia Saudita

COVERCIANO – Comincia ufficialmente oggi l’avventura di Roberto Mancini alla guida della Nazionale Italiana. Obiettivo rifondazione per l’ex allenatore dell’Inter che ieri ha firmato un contratto fino al 2022 con uno stipendio di 2 milioni di euro netti all’anno. Come detto poc’anzi, l’obiettivo principale è quello di aprire un nuovo ciclo dopo il disastro del novembre scorso e centrare la qualificazione ad Euro 2020. L’esordio sulla panchina avverrà il 28 maggio a San Gallo con l’Arabia Saudita. Intanto, il nuovo Commissario Tecnico si presenta cosi in conferenza stampa.

Le parole di Roberto Mancini in conferenza stampa

Prime parole cariche di emozione per il nuovo CT: “Sono abbastanza emozionato perché diventare c.t. della Nazionale non è una cosa così banale. La Federazione mi ha fatto capire che mi volevano al 100 per cento e per me è stato facile scegliere. Ho messo piede per la prima volta nel 1978 a Coverciano con l’Under 14. Essere qui in questo ruolo adesso è importante. Sono felice anche per i miei genitori che saranno orgogliosi. Essere c.t. azzurro è la massima aspirazione per tutti, e questo era il momento giusto nella mia carriera”.

Sui primi nomi fa un primissimo bilancio: “La cosa più bella della Nazionale è che non bisogna andare a compare giocatori in giro. Anche in momenti difficili in Italia si possono trovare giocatori di qualità. Balotelli? Ci parleremo, probabilmente lo chiameremo, lo vogliamo rivedere come è stato agli Europei con Prandelli. Di Pirlo abbiamo parlato con Costacurta, adesso bisogna sentire lui e capire cosa vuol fare. Anche con Buffon parleremo: per adesso non c’è stato tempo. Voglio riportare l’Italia dove merita: sul tetto del Mondo e dell’Europa. Di Europei ne abbiamo vinti pochi”.

Sulla clamorosa esclusione dai Mondiali dichiara: “La mancata qualificazione al Mondiale è stato un lutto e questo testimonia l’importanza che essa ha nel nostro paese. I club devono aiutare la Nazionale ma ci vuole anche rispetto per le loro esigenze. Sul rapporto con i club: “Bisogna averne rispetto, perché i giocatori fanno tantissime partite e bisogna capire il momento in cui chiamarli. Dobbiamo avere una rosa ampia, che ci consenta di far riposare qualcuno. Poi è innegabile che i club debbano aiutare e contribuire alla crescita della Nazionale. Se l’Italia ha vinto 4 Mondiali vuol dire che può farlo anche se non si allena ogni giorno il gruppo. Con i giovani si dovrà avere pazienza ma non sono preoccupato.” Sulla Nazionale che verrà: “Voglio conoscere meglio tutti i giocatori prima di decidere come giocheremo. Il modulo e l’atteggiamento verrà deciso sulla base delle caratteristiche della rosa”.

Sugli Stage e le Seconde squadre dichiara: “Non chiedo stage, se avremo la possibilità di farne li faremo. I giocatori hanno impegni ogni 3 giorni, viaggiano in giro per l’Europa ed il mondo e questo va tenuto in considerazione. Sono favorevole alle seconde squadre, spero che in quella sede trovino il giusto impiego i giovani per accelerare così il loro percorso di crescita. Il CT ha l’obbligo di stare vicino alle selezioni giovanili. Personalmente lo farò ma senza invadere le prerogative dei rispettivi staff tecnici”.

Sulle ambizioni: “I momenti difficili possono capitare, anche una mancata qualificazione può succedere. Non credo nemmeno che sia giusto dare la colpa a un allenatore. Certo, se non vinci in azzurro hai 50 milioni di persone arrabbiate con te, ma se riesci a vincere è una soddisfazione più grande. E’ difficile che un c.t metta d’accordo tutti, ogni tifoso vede il calcio a modo proprio, ma per unire bisogna vincere un trofeo importante. Giocare bene? di solito chi riesce a farlo poi vince, e viceversa”.