GENOVA – “Meritavamo di fare più gol, dobbiamo essere più incisivi. Lavoreremo sulla concretezza.” Così ha commentato il CT Roberto Mancini il pareggio ottenuto dall’Italia contro l’Ucraina. Nonostante si trattasse di un amichevole è arrivato il quarto pareggio per gli azzurri e i numeri cominciano un pochino a preoccupare: dall’arrivo di Mancini soltanto una vittoria in sei partite, sei gol fatti e otto subiti. Bilancio negativo pur parlando di una Nazionale in completa ricostruzione dopo la batosta della mancata partecipazione ai Mondiali. Domenica sera c’è la partita con la Polonia e per gli azzurri la vittoria dovrà essere assolutamente un obbligo per non rischiare la retrocessione nel gruppo B.
“Resta il rammarico perché il risultato non è arrivato nemmeno stavolta e penso che meritavamo di fare almeno due gol.” Perché come confermato dal tecnico Mancini ieri sera agli azzurri è mancato qualcosa in più nel reparto offensivo, quella fame di mettere il pallone dentro la rete. Il Mancio schiera un 4-3-3 senza una vera punta centrale con Donnarumma tra i pali, al centro Chiellini e Bonucci e sulla fascia di sinistra Biraghi e in quella di destra Florenzi. Al centro del campo Verratti e Jorginho con Barella che smistava palloni e in avanti Chiesa, Insigne e Bernardeschi. Proprio l’ex juventino mette dentro il pallone dell’1-0 al 55’ dopo una papera clamorosa di Pyatov. Da quel momento in poi l’Italia subisce un forte calo fisico e non riesce più ad incidere sulla gara, nonostante i venti tiri di cui sette in porta. E su palla inattiva arriva il pareggio di Malinovskiy.
Da sottolineare al minuto 43’ l’applauso di tutto lo stadio per ricordare le vittime della tragedia di Genova. Pochi ma buoni i segnali visti con l’Ucraina in vista della sfida contro la Polonia ma per portare a casa i tre punti servirà una prestazione più convincente e più grintosa da parte degli azzurri. Di una cosa Mancini può starne certo: Barella deve essere riconfermato perché la sua prestazione in regia è parsa più che buona e un talento come il suo non può e non deve essere sprecato.
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