La prima avventura fuori dalla Spagna di Joaquin Sanchez Rodriguez non era iniziata nel migliore dei modi questa estate. L’ala spagnola aveva faticato non poco nelle prime giornate di Serie A: lento, scontato e senza quel pizzico di follia che deve contraddistinguere tutti i grandi esterni d’attacco. Il torero pagava, a detta di Montella, una scarsa propensione al sacrificio negli allenamenti. L’ex Malaga però non ha tardato, grazie anche alla sua esperienza, ad adattarsi ai nuovi ritmi del calcio italiano. La rinascita vera e propria è poi arrivata col gol segnato a Buffon nell’indimenticabile rimonta della Fiorentina sulla Juventus.
Con quella rete lo spagnolo si è finalmente sbloccato a livello mentale, tornando a puntare l’uomo senza troppi patemi d’animo, proprio come aveva fatto per più di dieci anni nella Liga spagnola. La vera vittoria però lo staff di Montella l’ha ottenuta in un altro aspetto del gioco, la fase difensiva: mai nessun allenatore(fra i quali anche Manuel Pellegrini e Quique Sanchez Flores) era riuscito ad inculcare nella testa de El Pisha la dedizione alla fase meno nobile del gioco del calcio. Rispetto allo Joaquin versione spagnola, quello visto in riva all’Arno, ha aumentato di molto la porzione di campo coperta quando c’è da rincorrere l’avversario.
Lo Joaquin versione italiana non avrà più il primo passo bruciante dei tempi migliori, ma è cresciuto nella lettura del gioco e, con la sua esperienza ed il suo apporto in fase realizzativa (3 gol e 3 assist in 19 presenze), è diventato più di una semplice riserva di lusso nelle gerarchie gigliate. Probabilmente, aspettando il rientro di Mario Gomez, lo spagnolo è stato il miglior acquisto del calciomercato estivo viola.
[Matteo Angiolini – Fonte: www.violanews.com]