Juve, le due facce di Marotta. Inter, il campo ha sentenziato: la colpa non era solo di Gasp

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Quando lo scorso anno “martellavamo” la Juventus perché era una squadra inadeguata e poco competitiva per storia e blasone, venivamo etichettati come anti-juventini; quest’anno che abbiamo, da subito, promosso i bianconeri per la scelta dell’allenatore e di alcuni interpreti dell’orchestra non vogliamo essere definiti juventini ma ci accontentiamo di restare lucidi ed obiettivi. Il centrocampo bianconero è il migliore in Italia, manca solo un centrale difensivo. A fine anno, pur addossando parecchie responsabilità al Direttore Generale, Giuseppe Marotta, avevamo detto che avrebbe meritato una seconda chance.

Marotta ha cambiato guida tecnica (giustamente) e ha saputo coprire le caselle giuste. Gente come Vucinic, Vidal e Lichtsteiner possono cambiare fisionomia al gruppo e siamo certi che, alla lunga, Marotta vincerà anche la scommessa Elia. Merito di Andrea Agnelli che una volta scrollatasi di dosso l’ombra di Blanc ha saputo prendere le giuste decisioni. Marotta ha il grande merito di non essere caduto nelle provocazioni, anche nostre, che erano delle trappole che non fanno male a Direttori che arrivano dalla gavetta. Adesso la Juventus deve essere brava a non crearsi nemici gratuiti fuori dal campo, perché un ambiente sano è il primo ingrediente per tornare al successo. L’occasione è troppo ghiotta per non sfruttarla. La Juventus, quest’anno, può davvero tornare in Champions League, perché l’Inter è fuori dai giochi ed il Napoli, nonostante le spese estive importanti, ha deciso di percorrere altre strade. Le mine vaganti Lazio ed Udinese fanno sempre più paura, soprattutto se dovessero continuare a giocare così bene come fanno i friulani che ieri sono stati maledettamente poco cinici, altrimenti ci saremmo ritrovati a commentare un’altra sconfitta storica subìta dal Palermo con l’Udinese (dopo lo 0-7 della scorsa stagione).

Il week-end appena trascorso ci ha lasciato tre fotografie: difese italiane allo sbando, il Milan ancora più forte di tutti e l’Inter che con Ranieri in panchina non ha sistemato un granché. I demeriti di Gasperini sono stati evidenziati dalle prime vittorie di Ranieri, ma adesso ci sono una classifica imbarazzante ed un gioco da provinciale. Di provinciale c’è anche la mentalità: la necessità di scaricare sull’arbitro le colpe del pareggio di Bergamo e l’esigenza di giustificare con gli infortuni il ko interno con la Juventus.

Mi scrivono da Catania, città e società, che da sempre seguo con attenzione. Mi chiedono di spendere due parole su Vincenzo Montella, giudicato male ad inizio stagione per essere un tecnico troppo giovane e per essere l’ennesimo azzardo di Lo Monaco, dopo i flop Atzori e Giampaolo. Ricordando che al mercato estivo del Catania, questa testata ha dato 6,5, è giusto rivedere i propri giudizi riconoscendo a Montella i meriti di questo grande avvio del Catania, nonostante non avessimo il minimo dubbio sulla forza e compattezza del gruppo. Montella sta interpretando bene la parte, senza eccessi di gloria, dimostrando di saper leggere bene le partite. Sarà contento il Direttore Lo Monaco se Montella accetterà un mio invito a cena, sperando di non dover replicare a fine stagione a conti invertiti.

Non avrò, invece, il piacere di invitare a cena Marco Giampaolo, semplicemente perché a Cesena hanno chiuso i ristoranti…

[Michele Criscitiello – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]