Dzeko, Floccari, Huntelaar, Forlan, Luis Fabiano, Floro Flores, Di Natale, Gilardino e Pazzini. Beppe Marotta non sembra avere le idee chiarissime, qualcuno gli dovrebbe ricordare che tra sette giorni le porte dell’Ata Executive si chiuderanno. Marotta non fa un passo senza il suo collaboratore più stretto, Fabio Paratici; alla Samp c’era una certa gerarchia, bisognava passare per lo studio del commercialista di Garrone, in via Montenapoleone a Milano, prima di chiudere le operazioni di mercato.
Oggi il Direttore Generale della Juventus ha un altro “consigliere” di mercato: Marko Naletelic, ufficialmente procuratore di Milos Krasic, ma entrato nel cuore e nelle grazie di Marotta. Cosa c’entra Naletelic con la Juventus? Il Presidente Agnelli è a conoscenza dei (fin troppo buoni) rapporti tra i due? Perché l’agente di uno degli attaccanti elencati nelle prime righe dovrebbe parlare con Naletelic? Marotta non è più né al Venezia né al Varese, è sotto la lente di ingrandimento di tutta Italia, dovrebbe fornire delle spiegazioni, dovrebbe assumersi le responsabilità di un mercato estivo deficitario e dovrebbe ammettere che, fin qui, la stagione dei bianconeri non è stata all’altezza delle aspettative: fuori dall’Europa League in un girone mediocre e sesti dopo 21 giornate di campionato.
Agnelli farebbe bene a riflettere attentamente per il futuro del club, per non rischiare di essere accusato degli stessi errori commessi dai suoi predecessori. Giusto opporsi all’extrabudget: sbagliano i dirigenti e pagano i Presidenti? Giochino strano. Marotta ha speso in estate 24,4 milioni di euro e ha appesantito le casse della Juve con diritti di riscatto da esercitare a fine anno per un totale di 33,5 mln. Pepe (7,5), Quagliarella (10) ed Aquilani (16). Adesso vuole l’extra? La favoletta che la Juve non spende non ha assolutamente ragione di esistere: 27,2 milioni di euro nel 2008, 7,2 milioni nel 2009 e 45 milioni nel 2010. Cifre neanche paragonabili a quelle del Milan che con Galliani ha usato il cervello prima ancora che il portafoglio, portando in rossonero Ibrahimovic, Robinho e Cassano. Il mercato in una big bisogna saperlo fare.
Ragiona da grande il Napoli e dopo il summit di venerdì sera, nell’abitazione romana del Presidente De Laurentiis, con il Direttore Riccardo Bigon, Mazzarri ha le idee più chiare. Due difensori, un centrocampista ed in attacco avanti con Lucarelli e Dumitru. Con il Milan si prova a chiudere l’operazione Papastathopoulos, l’Espanyol alza il prezzo per Ruiz ma i dirigenti spagnoli hanno ammesso l’affare con il Napoli anche alla Fiorentina che aveva sondato il terreno per il difensore. Bigon sta avendo più difficoltà per il centrocampista. Rinviata la negoziazione con l’Udinese per Inler, Barreto dell’Atalanta resta un nome di attualità. 8 milioni più Blasi sembra un prezzo eccessivo. I bergamaschi pagarono il centrocampista 4,5 dalla Reggina; ci sarebbe da convincere anche Blasi, il quale non vorrebbe scendere di categoria.
In chiusura, una riflessione sull’intrigo Ziegler. Qualcosa non ci torna. Il Milan chiede all’agente del calciatore, Beppe Bozzo, di trattare con la Sampdoria per il trasferimento in rossonero di Ziegler. Nel frattempo si inserisce Lotito, il quale, interessato al difensore blucerchiato, tratta con il padre del ragazzo e non con il suo procuratore. Ma il Presidente della Lazio quali mezzi ha usato per convincere la famiglia Ziegler? Anche qui un intervento della Procura Federale farebbe chiarezza in un Far West dove le regole esistono solo per i più deboli.
[Michele Criscitiello – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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