A Gigi Delneri andrebbe spiegato che non raggiungere i sedicesimi di finale di Europa League, quando nel girone le avversarie si chiamano Lech Poznan, City e Salisburgo, equivale ad un primo fallimento della stagione; altro che “siamo usciti a testa alta”. Ti chiami Juve e, in Europa, appuntamenti come questi vanno onorati. Il 2010 bianconero è più nero che bianco (ma questo è un argomento già trattato nelle ultime settimane). La scorsa stagione è stata del tutto fallimentare, quell’attuale ha riservato piacevoli sorprese ma, al tirar delle somme, la Juve è fuori dall’Europa e “solo” quarta in classifica. Il Direttore Marotta ha le qualità per traghettare un grande club, non per gestirlo; c’è una differenza sostanziale. Delneri ha le qualità per traghettare un grande club, non per aprirci un ciclo, altrimenti uscite a vuoto come quella su Buffon non trovano una giustificazione.
Sopra alla piramide c’è, però, Andrea Agnelli che vede e provvede. Buffon deve lasciare la Juventus, la strategia è ormai chiara ma l’obiettivo è di far tornare Gigi da gennaio fino a giugno, con qualche presenza, per poi venderlo a fine stagione a più soldi di quelli che oggi offre il Manchester United. Lo stile Juve si giudica anche dai particolari e, molto probabilmente, ai particolari Delneri e Marotta non fanno caso. Alla Juve il fronte sembra essere compatto sul contratto di Alessandro Del Piero, in scadenza al 30 giugno 2011. Difficile un rinnovo, impossibile alle stesse cifre. Si pensa ad un contratto a rendimento, per un anno, ma in questo momento non ci sono le condizioni. Alex riflette sull’ipotesi americana anche se la voglia di giocare in tutti e tre gli stadi della Juve potrebbe fargli abbassare le pretese.
Il Milan continua a collezionare figurine in attacco; non in senso dispregiativo. Ibrahimovic è fondamentale, anche a lui un sabato di pausa è consentito. Robinho sta andando oltre le migliori previsioni ma Cassano, a questa squadra, serve molto meno di quanto serva un difensore centrale. L’assenza di Thiago Silva è la dimostrazione di quanto sia importante uno tra i due centrali titolari. David Luiz poteva essere la soluzione per l’immediato e per il futuro. Non è detta l’ultima parola. Il Milan dovrà vincere la partita più difficile: far diventare grande Antonio Cassano a 29 anni. E’ sposato, aspetta un figlio, ha la fortuna di avere un procuratore che gli fa anche da padre ed è la sua ultima opportunità della carriera: ritrova una grande, dopo aver sbagliato anche a Genova. L’accordo arriverà in settimana, il Real Madrid ha già dato il suo ok al Milan.
La città che più sogna, in questo momento, è Napoli. Ai partenopei gira tutto bene. Vincere, spesso, allo scadere può significare fortuna ma anche tenacia e voglia di non arrendersi mai. Gennaio, però, è una tappa fondamentale. Ottimo l’acquisto di Federico Fernandez dall’Estudiantes, peccato che arriverà solo a giugno. Difensore alto e forte fisicamente, bravo a colpire di testa e sul lungo. Un solo difetto: troppo lento nel breve, dove gli spazi sono piccoli. Gli andrebbe affiancato uno più veloce, se la difesa è a tre sarebbe perfetto come mezzo sinistro. Il Napoli ha battuto la concorrenza dell’Udinese che, per Fernandez, era arrivata ad offrire 3 milioni di euro ma voleva il calciatore già questo inverno. A gennaio occorre un esterno sinistro per il Napoli. Pereira, destro naturale ma impiegato dal River tutta la stagione a sinistra, sarebbe perfetto. Costa un po’ ma De Laurentiis deve ragionare da grande; il secondo posto in classifica e l’andamento mediocre delle big deve “obbligare” il Napoli a crederci, anche perché è stata l’unica piazza ad aver onorato l’Europa League in Italia. Le altre (Juve, Samp e Palermo) evidentemente avevano impegni più importanti… come la partitella del giovedì.
[Michele Criscitiello – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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