Juve Stabia-Torino 1-1: vince la paura di perdere

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Provando a prenderla con ottimismo si può dire che Juve Stabia e Torino non hanno voluto farsi del male e quindi alla fine hanno raccolto un punto a testa, però entrambe hanno sulla coscienza il fatto di non aver provato a vincere la partita, perché hanno abdicato dal giocare a calcio. Il primo tempo è stato caratterizzato da un eccesso di tattica e ritmi molto bassi che portava le due squadre a fronteggiarsi ognuna nella propria metà campo e solo in qualche rarissima occasione a farsi sotto pervenendo nell’area avversaria, infatti prima i padroni di casa con Sau sono andati in vantaggio e sette minuti dopo i granata hanno riequilibrato il risultato con Sgrigna. Nel secondo tempo il ritmo si è intensificato e si è lottato anche con un certo ardore, grazie alla direzione di gara molto all’inglese del signor Tommasi, su ogni pallone, ma senza un’organizzazione precisa del gioco, infatti le due squadre sembravano aver dimenticato come dei professionisti giocano a calcio e si proponevano alla stregua di dilettanti all’arrembaggio, che quando hanno la palla la buttano via e poi tutti a rincorrerla per provare ad aggiudicarsela. Prima la noia almeno condita dai gol, poi un brutto spettacolo.

La Juve Stabia per lunghi tratti, soprattutto nel primo tempo, si è rifiutata di giocare così come il Torino, non per niente gli spettatori, che avevano gremito il Romeo Menti, hanno sonoramente manifestato il loro disappunto. A parziale discolpa del Torino, per non essere alla stregua di chi spara sul pianista, va detto che il muro eretto dai padroni di casa nella propria metà campo era privo della più piccola breccia e quindi per i granata era arduo riuscire a trovare degli spazi nei quali inserirsi, ma per onestà va anche sottolineato che lascia alquanto perplessi il fatto che il Torino non trovi delle soluzioni alternative al possesso palla attendivista – i ripetuti passaggi della palla fra Glik e Pratali hanno messo a dura prova la pazienza dei tifosi del Toro e ancor di più quella degli avversari – per andare ad aprire dei varchi nella barriera umana creata dagli avversari, tutti schiacciati negli ultimi venticinque metri a difesa del proprio portiere.
Ad inizio partita la Juve Stabia ha provato a mettere  paura al Torino, ma non è stata precisa nell’inquadrare lo specchio della porta e poi al diciannovesimo ha colpito il palo con un tiro di Sau, che al trentaquattresimo non ha sbagliato la mira vanificando un salvataggio di Basha su un’azione che si sviluppava a seguito di una punizione. Sul fronte del Torino c’è solo da registrare un’occasione al trentacinquesimo, clamorosamente non sfruttata da Meggiorini che su tiro di Surraco ha fatto finire il tap-in sul portiere a terra e poi il gol del pareggio di Sgrigna dopo una sovrapposizione fra Surraco e Darmian, con quest’ultimo che ha crossato sul secondo palo e Alessandro che di testa non ha perdonato Colombi.
Nel secondo tempo il Toro è entrato in campo con un altro cipiglio e anche i padroni di casa si sono subito adeguati ad un ritmo più elevato, ma la partita anziché fornire un bel gioco si è incanalata sui binari delle giocate fatte solo di foga, senza privilegiare una trama ragionata con troppe volte il pallone alzato a campanile e molte palle perse da entrambe le formazioni. Indubbiamente quando la Juve Stabia veniva pressata andava in difficoltà e il Torino colpevolmente non ne ha saputo approfittare: al diciottesimo Glik ha colpito un palo perché ha calciato senza convinzione, credendo di essere in fuorigioco; al ventisettesimo Sgrigna dal limite ha provato a mettere a segno la doppietta, ma Colombi con un colpo di reni ha deviato la palla in angolo e al quarantottesimo Bianchi, subentrato  cinque minuti prima a Meggiorini, ha tentato il tiro del ko che è uscito di un soffio.

Un elogio è doveroso per Sgrigna, l’attaccante che meno di tutti è stato utilizzato, finora per lui solo 1123 minuti di gioco, ma ben sei gol all’attivo, meglio di lui ha fatto solo Antenucci, che però ha quasi sempre giocato. In questo periodo in cui il Torino è in evidente difficoltà e tanti giocatori che hanno dato molto avrebbero bisogno di tirare il fiato, ma a causa dei ripetuti infortuni dei compagni non sempre possono essere lasciati a riposo perché non vi sono cambi adeguati, forse utilizzare maggiormente Sgrigna, che anche nelle ultime due partite è andato a segno, potrebbe essere la soluzione vincente in attacco, visto che lui non ha grandi problemi ad inquadrare lo specchio della porta.

A undici partite dalla fine il Torino mantiene la vetta della classifica in attesa di sapere il risultato del posticipo fra Pescara e Brescia, con gli abruzzesi che proveranno a soffiargli la leadership. Intanto Verona e Sassuolo non mollano, vincendo rispettivamente con il Vicenza (2 a 0) e l’AlbinoLeffe (2 a 3), e continuano a tenere nel mirino i posti utili per la A diretta. Sabato prossimo il Torino dovrà con il Gubbio, che ha pareggiato tre a tre con il Crotone, ritrovare la capacità di imporre il proprio gioco e incamerare i tre punti per proseguire la sua marcia d’avvicinamento al traguardo; i pareggi fanno fare un passetto in classifica, ma non sono determinanti, chiedere alla Juventus per conferme.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]