La Vecchia Signora continua a perdere colpi, non solo in campionato, dove, dopo le ultime prestazioni è piombata al settimo posto in classifica, ma anche sul fronte mercato. Quando una squadra prende la piega sbagliata, la prima preoccupazione è quella di riempire il carrello della spesa con acquisti mirati e funzionali. Ma come in ogni cosa, vige la legge del chi primo arriva meglio alloggia. Giocare d’anticipo e d’astuzia quando si programma una strategia di mercato è fondamentale, anche se il conto in banca non gode di buona salute. La Juventus, non si sa se per far fronte al bilancio in rosso, o per negligenza degli addetti ai lavori, continua a trovare gli scaffali vuoti. E’ dalla scorsa estate, infatti, che la società bianconera si fa sfuggire le occasioni più ghiotte: da Dzeko a Suarez, passando per Xabi Alonso e Pazzini fino ad Antonio Cassano.
Il mercato di Madama è costellato di grandi opportunità sfumate e grandi rimpianti. Il primo della lista è Edin Dzeko, seguito e corteggiato a lungo, il sogno di mezz’estate, andato in frantumi al momento di aprire il portafogli. A gennaio Marotta apre le porte a Giampaolo Pazzini, forte del diritto di prelazione in qualità di ex dg blucerchiato. Peccato, però, che a Torino non abbiano fatto i conti con la manica larga di Massimo Moratti, che cash alla mano, ha soffiato l’attaccante ai bianconeri. F
allito anche il colpo Suarez. Il nome del giovane uruguaiano, da tempo sulla lista della spesa, viene momentaneamente depennato a causa della riduzione del numero degli extracomunitari. Capitolo rimandato a giugno, se non fosse che a tre giorni dalla chiusura della sessione invernale, a spuntarla è stato il Liverpool. L’epilogo dell’affare Cassano, invece, non è imputabile alla questione economica: il fantasista di Bari vecchia, inseguito dalla società bianconera a più riprese non è arrivato a Torino per paura che potesse sconvolgere gli equilibri dello spogliatoio.
L’ultima beffa incassata, che va ad aggiungersi alla lista delle occasioni perse si chiama Lucas Piazon. Il Chelsea è riuscito a soffiare il giovanissimo talento brasiliano alla Juventus. Marotta è corso a giustificarsi “non sarebbe stato etico riconoscere ad un minorenne uno stipendio da un milione di euro” una tesi che non convince, e che a qualcuno ricorda molto la favola della volpe e l’uva.
[Antonio Vitiello – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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