Chiediamo venia per l’errata interpretazione delle dichiarazioni di Marotta a margine dell’ultima di campionato («Higuain è più giovane di Tevez, ma quest’ultimo è più facile da prendere»): pensavamo la furbizia del dg mascherasse il vero obbiettivo primario Jovetic. Non per il giudizio sull’inopportunità dell’uscita dello stesso amministratore delegato, a maggior ragione perché poi è stato effettivamente l’argentino del City ad essere prelevato.
Come? Al termine di una riunione lunghissima, le cui basi erano state poste nel corso di una telefonata a prima mattina, a sua volta avallata da un accordo tra l’agente di Tevez, Kia Joorabchian, e la società inglese. Alle 10:30 il volo per Manchester, ad ora di pranzo l’inizio del confronto, in tarda serata la fumata bianca: giornata intensa per Marotta e Paratici. Che hanno dovuto lavorare per far scendere le pretese dei “Citizens”, inizialmente fermi a 15 milioni di sterline (18 in euro).
«Tevez non è un nostro obiettivo – ha detto l’altroieri, il dirigente factotum del “Diavolo” – Prima di cercare di ingaggiare altri giocatori dobbiamo cedere i nostri: è una questione numerica più che economica». Fatto sta che, vedendo il Milan fuori dai giochi, il City deve aver pensato che il rischio di tenersi un separato in casa fino a gennaio sarebbe stato concreto, se non avesse ceduto alla Juve. Così è stato. Per la coerenza (poco furba) di Marotta e per la gioia di Conte, che a trovato questo regalo dal viaggio di Nozze.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]
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