Serie A

Juventus, Allegri in vista del Sassuolo: “Niente turnover”

Su Sacchi: “Voglio bene ad un 70enne”

TORINO – Verso il Sassuolo, Max Allegri presenta la sfida contro gli emiliani, in scena domani allo Stadium.  Si comincia parlando del Rosenborg, commentando la battuta di Sacchi (“Juve è come il Rosenborg: vince in patria, non in Europa”, ndr). “Non ho niente da rispondere, rispetto le idee di tutti. Il calcio è opinabile. Non ho da dire niente. Credo che il Rosenborg abbia una propria storia”. 

Contro il Sassuolo, che partita sarà? “Domani sarà una partita importante per noi, bisogna vincere. Il Sassuolo è a ridosso della zona Europa League, una formazione che ha battuto le grandi. Per noi la Champions non deve essere un’ossessione”. 

Cosa è cambiato dall’andata contro il Sassuolo? “La classifica, nulla di più”. Come stanno Chiellini e Sturaro? “Per Monaco faremo il possibile per farlo a giocare (Chiellini, ndr). Tutti gli altri, tranne Caceres, saranno a disposizione per domani”. 

Tornando a Sacchi… cosa le ha fatto per meritarsi tanta attenzione? “Il calcio è opinabile, ripeto. Lui è un guru del calcio e lo ha stravolto, lo si sta a sentire e nulla più. Io penso al Sassuolo e a vincere il quinto scudetto, un obiettivo che solo quasi cento anni fa è stato raggiunto. Senza farsi distrarre da esternazioni che arrivano da fuori”.

 La testa è a Sassuolo. Quindi niente turnover? “Il turnover non esiste nella mia squadra. La partita di mercoledì non deve essere un’ossessione. Guardando Chelsea e Psg sembrava di assistente a una partita accelerata. La Champions per noi deve rimanere un sogno, realizzabile”. 

Sacchi le ha dato dell’orecchiante… “In che senso? Bisogna anche sapere ascoltare e copiare. Poi a Sacchi voglio bene… è un uomo di 70 anni”. 

Come è cambiata la classifica, rispetto all’andata? “Moltissimo, così come il contesto. Ricordiamoci la partita di Varsavia, ad esempio, quando dissi che intorno a noi tirava una brutta aria…”. 

Vincere o perdere con il Bayern può cambiare la stagione? Sul turnover, se non esiste perché le rose sono di 25 giocatori? “Io ne cambio 4 o 5, ma non sempre. Dipende dalla partite. Tra Sassuolo e Torino ci giochiamo una fetta importante per lo scudetto. Per la Champions? Dipende molto dal sorteggio. L’importante era passare il turno, ora siamo in finale di Coppa Italia. Per ora più di questo non potevamo fare. Io firmerei per arrivare in fondo e vincere due trofei (campionato e Coppa Italia, ndr)”. 

Pogba, all’inizio stagione ci si aspettava moltissimo e Dybala era l’incognita. Oggi l’argentino trascina e il francese non riesce ancora a fare il grande salto di qualità… “É un ragazzo di 23 anni. Deve ancora imparare molto. É cresciuto tantissimo, soprattutto sul piano della sostanza. Si specchia un po’ troppo. Può e deve diventare un centrocampista di grande livello europeo”. 

Pensa di poter essere qualcos’altro, oltre a un centrocampista puro? “Ha molta tecnica. É normale che il ragazzo di 23 anni si esalti, visti i tanti complimenti. Ma è bravo ed ha equilibrio”. 

É ancora una corsa a cronometro? “É una corsa in discesa. E in discesa è ancora più pericoloso perché si scivola”.

Fonte: Marco Spadavecchia – TuttoMercatoweb

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