Un massacro, se non si parlasse di una partita di calcio, si tratterebbe di una Waterloo calcistica. Dopo 1’ di gioco, per un errore di posizione della linea difensiva, Vucinic aveva già portato in vantaggio la Juventus, disintegrando di fatto le pochissime speranze di poter fare quanto meno la partita da parte dei nerazzurri.
Eppure, dopo un paio di minuti, Denis, poteva riaprire il match, ma davanti a Buffon, si è letteralmente divorato un gol. Da qui, è solo Juve, un rullo compressore che entrava nell’area nerazzurra con la facilità di un auto al casello dotata di telepass. La punizione di Pirlo da 35 metri, infilata nel sette con un Consigli forse un po’ fuori posizione, mette fine davvero alle ostilità. La Juve cammina sul velluto, fa il terzo gol con Marchisio e come se non bastasse, l’Atalanta resta pure in 10 per l’espulsione di Manfredini.
GIOCATORI CON POCA VOGLIA – Ok, ci stava di andare a Torino e prenderle, ma è il come si perde che preoccupa i tifosi. Un’Atalanta abulica, sfiduciata, senza mordente, con giocatori fuori forma e con poca voglia di provarci. Su tutti il piccolo Moralez, da parecchie giornate inesistente nel gioco della squadra. Idem Schelotto, lontanissimo parente del leviero visto l’anno scorso. Se hanno voglia di partire, ci stanno riuscendo benissimo a farsi mettere sul mercato, basta solo portare acquirenti, ma con queste prestazioni, il loro valore, potrebbe risentirne parecchio.
LA MENTALITÁ PERDUTA – É la mentalità da Atalanta che si è persa completamente. Con il Parma, molti tifosi erano contenti della prestazione, ma francamente, se la partita fosse finita in pareggio, non ci sarebbe stato nulla da dire. Complimenti forse un po’ esagerati da parte della critica e a Roma in Coppa Italia e oggi a Torino, si sono rimanifestati tutti i problemi psicologici e fisici della squadra.
CENTROCAMPO – Premesso che Consigli non è un problema perché capita a tutti di ciccare due partite, preoccupa la flessione del centrocampo con Biondini in condizioni precarie, Cigarini con a fianco Radovanovic, sembra si sia adeguato alla velocità (lentezza) del serbo. A gennaio, il reparto andrà rinforzato, così come l’attacco dove a parte Denis, lodevole per il suo impegno e sbattimento totale, serve una punta (Boyakie del Sassuolo?)
COLANTUONO – Conoscendo Colantuono, sarà una furia e domani i muri di Zingonia torneranno a vibrare, ma dal letame non nascono i fiori cantava De Andrè, bisogna capire fino a che punto alcuni giocatori credono ancora nel progetto e da gennaio ripartire con gente motivata “da Atalanta”. Lucchini potrebbe lasciare Bergamo come Peluso, si andrà alla caccia di un difensore di qualità perché i gol subiti, cominciano ad essere troppo e considerato che la difesa era un punto di forza dell’Atalanta dell’anno scorso, c ‘è da preoccuparsi. Marino si dia da fare, è finito il tempo di vivere alle spalle di un’Atalanta formata da Percassi, Corti e Zamagna due anni fa.
STENDARDO – L’avvocato difensore Stendardo che secondo qualcuno doveva essere multato e addirittura non convocato, è entrato in campo nella ripresa e come se non fosse successo nulla, ha disputato un’ottima partita da professionista intelligente qual è, meditate società, meditate…
[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]
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