Terza amichevole (perché la prima uscita con la rappresentativa aostana non poteva essere considerata tale) e terzo arrivo arrivo ai rigori. Non accelera ancora nei risultati, la Juventus estiva, fermata sul pari dall’Everton al debutto nella tournée americana. 1-1, fiato corto, ritmo blando, errori inattesi, ma non pochi segni positivi.
Contro un avversario ben più avanti nella preparazione e senza i Nazionali (eccezion fatta per Pirlo, a gara in corso), la squadra di Conte non ha demeritato, offrendo sprazzi di bel gioco, reagendo allo svantaggio. Che gli inglesi hanno colto nella ripresa (16′), quando Mirallas ha superato Peluso in velocità e trafitto Storari. Rete meritata dall’Everton in un primo tempo disputato a velocità doppia rispetto ai bianconeri, ovviamente ancora con le gambe abbastanza imballate. Il gol annullato a Jagielka (8′) per fuorigioco ed il palo centrato da Stones (23′), le testimonianze della superiore pericolosità britannica.
Per quanto in affanno, però, la Juve non si è limitata a guardare, trainata soprattutto da un Tevez motivato e scattante, anche se inconcludente negli ultimi metri. Se nella prima frazione Marrone (su assist proprio dell’argentino) e Vidal hanno solo sfiorato la rete, nella seconda ci ha pensato Asamoah: conclusione forte e precisa, su assistenza di Vucinic, a 10′ dalla fine. In precedenza, ci avevano provato ancora Vidal, due volte Llorente (un po’ isolato) e Tevez (palo esterno).
Retta in piedi da uno Storari superlativo in più occasioni (spettacolare ed efficace, l’uscita bassa che ha sbarrato la porta a Baines), la Juve ha così trascinato la gara ai rigori, iniziati pure bene con il secondo di Buffon pronto a neutralizzare Osman.
Poi, l’errore sorprendente di Pirlo (al tiro che poteva valere la vittoria) e quello attendibile (dopo una partita pessima) di Peluso hanno sancito il successo dell’Everton (7-6).
Amichevole tutto sommato positiva, per la squadra di Conte. Amichevole di amarezza, per Matri e Quagliarella: il primo ha disputato pochissimi minuti, il secondo è rimasto (ancora) a guardare. Entrambi, quindi, hanno passato abbastanza tempo in panchina per formulare pensieri sul mercato, che li vede sempre al centro di trattative. Se l’attaccante lodigiano è tentato dal Napoli e richiesto dallo Zenit di Spalletti, sul partenopeo c’è sempre l’interesse del Norwich e, da ultimo, quello del Valencia, prossimo ad incassare i soldi della cessione di Soldado. Chi andrà via per primo?
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]