Juventus: bianconeri nell’insolito ruolo di … “camerieri”

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logo-juventusChiellini che prepara le spremute d’arancia; Matri e Pirlo che si dedicano a caffè e cappuccini; Buffon che offre dolci; Storari, Peluso e Bonucci che guarniscono i cornetti: tutti insieme, stranamente ed appassionatamente. Hanno assistito a scene del genere, gli ospiti della maison Trussardi: la casa milanese curerà le nuove divise sociali del club bianconero (giacca blu scuro, camicia e cravatta per l’abito formale) ed ha pensato a questo modo originale per allietare la conferenza stampa di presentazione della linea per la prossima stagione.

Divertiti ed apparentemente ben cimentati nei rispettivi ruoli, gli insoliti camerieri. Finito il servizio al Caffè Trussardi, due passi dalla Scala, però, non sono state risparmiate loro domande sulla realtà, attuale e soprattuto futura, della Juventus. Chi si è prestato di più ai microfoni, è stato Leonardo Bonucci.

Inevitabile, l’incipit sulla avvenuta stretta di mano tra Agnelli e Conte, dopo giorni avvelenati da chiacchiere ed insinuazioni. «Non c’è stato mai da parte nostra il sentore che potesse finire ciò che è iniziato due anni fa – ha spiegato il difensore ex Bari – É normale avere situazioni di discussione, come ce ne sono in tutti i matrimoni. E ben vengano, se sono costruttive».

D’altronde, Bonucci non ha dubbi sul fatto che il rapporto tra Conte e la Juve «sia proseguito sul pensiero di colmare il gap di quest’anno in Europa, di tornare a sognare quella coppa e di continuare a dire la nostra in Italia. Perché vogliamo continuare a vincere: credo che la scelta della società e dello stesso mister sia quella che conviene a tutti quanti. Quella di costruire qualcosa di importante e di continuare a sognare».

Sul come, ovvero sui giocatori da scegliere per migliorare la rosa, il difensore della Nazionale non si è sbilanciato («Higuain e Jovetic? Questi nomi sono rilevanti e potrebbero farci fare il salto di qualità»), ma ha chiarito che sarà importante che «chiunque arriverà si cementi in questo gruppo, unito e compatto e fondato su valori come l’umiltà ed il sacrificio. Se un top-player giungesse, dovrebbe innanzitutto calarsi nella mentalità del gruppo e della società. Mentalità messa in mostra in questi due anni».

Quale il migliore? «Credo quest’ultimo, iniziato bene e finito meglio. C’è sempre qualcosa da migliorare, lavoreremo per diventare più forti». Ed il mercato bolle, infatti, non solo per l’attacco. Calde le corsie esterne: dopo Lulic, si parla di Zuniga, in scadenza con il Napoli, del solito Koralov e con insistenza di Lukasz Piszczek, sorpresa dello stellare Borussia. In mediana, i nomi sono quelli doriani di Poli ed Obiang; più avanti, Diamanti resta un’ottima soluzione, visto che con il Bologna bisognerà per forza sedersi ad un tavolo (Sorensen e Gabbiadini lo richiedono).

È capace che venga qualche giocatore bianconero a servire caffè e croissant.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]