Chiellini che prepara le spremute d’arancia; Matri e Pirlo che si dedicano a caffè e cappuccini; Buffon che offre dolci; Storari, Peluso e Bonucci che guarniscono i cornetti: tutti insieme, stranamente ed appassionatamente. Hanno assistito a scene del genere, gli ospiti della maison Trussardi: la casa milanese curerà le nuove divise sociali del club bianconero (giacca blu scuro, camicia e cravatta per l’abito formale) ed ha pensato a questo modo originale per allietare la conferenza stampa di presentazione della linea per la prossima stagione.
Inevitabile, l’incipit sulla avvenuta stretta di mano tra Agnelli e Conte, dopo giorni avvelenati da chiacchiere ed insinuazioni. «Non c’è stato mai da parte nostra il sentore che potesse finire ciò che è iniziato due anni fa – ha spiegato il difensore ex Bari – É normale avere situazioni di discussione, come ce ne sono in tutti i matrimoni. E ben vengano, se sono costruttive».
D’altronde, Bonucci non ha dubbi sul fatto che il rapporto tra Conte e la Juve «sia proseguito sul pensiero di colmare il gap di quest’anno in Europa, di tornare a sognare quella coppa e di continuare a dire la nostra in Italia. Perché vogliamo continuare a vincere: credo che la scelta della società e dello stesso mister sia quella che conviene a tutti quanti. Quella di costruire qualcosa di importante e di continuare a sognare».
Sul come, ovvero sui giocatori da scegliere per migliorare la rosa, il difensore della Nazionale non si è sbilanciato («Higuain e Jovetic? Questi nomi sono rilevanti e potrebbero farci fare il salto di qualità»), ma ha chiarito che sarà importante che «chiunque arriverà si cementi in questo gruppo, unito e compatto e fondato su valori come l’umiltà ed il sacrificio. Se un top-player giungesse, dovrebbe innanzitutto calarsi nella mentalità del gruppo e della società. Mentalità messa in mostra in questi due anni».
Quale il migliore? «Credo quest’ultimo, iniziato bene e finito meglio. C’è sempre qualcosa da migliorare, lavoreremo per diventare più forti». Ed il mercato bolle, infatti, non solo per l’attacco. Calde le corsie esterne: dopo Lulic, si parla di Zuniga, in scadenza con il Napoli, del solito Koralov e con insistenza di Lukasz Piszczek, sorpresa dello stellare Borussia. In mediana, i nomi sono quelli doriani di Poli ed Obiang; più avanti, Diamanti resta un’ottima soluzione, visto che con il Bologna bisognerà per forza sedersi ad un tavolo (Sorensen e Gabbiadini lo richiedono).
È capace che venga qualche giocatore bianconero a servire caffè e croissant.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]