Juventus-Cagliari 1-1: Vucinic risponde a Ibarbo, rossoblù perfetti per 60 minuti

Il Cagliari culla per un’ora il sogno di unirsi a Inter, Sampdoria e Bayern nel ristretto circolo di squadre vittoriose allo Juventus Stadium, ma Vucinic lo raggiunge e costringe ad accontentarsi del secondo 1-1 consecutivo (in campionato) nella tana bianconera. É stato un bellissimo Cagliari fino al quarto d’ora della ripresa, quando il calo fisico e l’orgoglio della Juventus hanno portato al pareggio e alla supremazia, poi rivelatasi sterile, dei padroni di casa.

Fino all’1-1 dell’attaccante montenegrino era stato un Cagliari perfetto, finalmente in linea con le migliori prestazioni stagionali, quelle che hanno permesso di costruire la classifica onorevole con la quale si chiuderà la stagione. E di mettere in mostra gioielli che anche oggi non si sono smentiti, a cominciare da quell’Ibarbo che ha sbalordito tutti con l’ennesimo coast to coast vincente.

In mezzo a vessilli, tricolori e bambini “crestati” a dovere da papà mohicani, esplode una una partita gradevole, giocata su ritmi non spasmodici, con una Juve distratta (e nervosa, visti i falli di Marchisio su Ekdal e Ibarbo). Il Cagliari è ordinato, cerca di non buttare la palla e trova sbocchi decisivi sulla propria fascia sinistra, dove Pinilla staziona per evitare di intasare la zona centrale, permettendo gli inserimenti a turno di Nainggolan (botta sbilenca di esterno destro) ed Ekdal. In particolare lo svedese è importante per “schermare” Marrone, che sostanzialmente non tocca mai la palla, lasciando a Bonucci l’incombenza di impostare, e guidare la transizione rossoblù. La botta di Vidal da fuori area, parata plasticamente da Agazzi, è illusione circa un dominio juventino, perché Ibarbo decide di mettersi in proprio e onorare a dovere la festa scudetto degli avversari. Il colombiano (al 13′) prende palla a 87 metri dalla porta, punta Marchisio e Barzagli, li irride passandovi in mezzo e si presenta a tu per tu con Storari, che può solo toccare e imprecare vedendo la sfera rotolare verso la rete. La reazione juventina impiega 20 minuti ad arrivare, ed è tutta nella splendida punizione di Giovinco: giri contati e traversa con Agazzi battuto. Il resto è confusione, in un quarto d’ora finale dove le mischie in area rossoblù la fanno da padrona e il panico viene vinto dai difensori rossoblù, praticamente mai realmente in affanno.

La ripresa si apre col Cagliari all’attacco, mai disposto ad arretrare, impedendo anche a Storari di trovare compagni in fase di ripresa del gioco. Conte si affida a Vucinic, togliendo un Giovinco sempre interlocutorio, Lopez è costretto a rispondere con Del Fabbro (terza presenza contro la Juve per lui) e Cossu (in gol allo Stadium lo scorso anno) per via dei k.o. muscolari che colpiscono i due terzini. Agazzi prima decide di tenere fede alle voci di mercato che lo vorrebbero prossimo sposo di mezza Serie A, parando su Giaccherini, poi però deve sperare che gli osservatori non vedano il gol del pareggio di Vucinic, arrivato grazie alla sua imprecisione in uscita sulla torre di Vidal. Il resto è accademia, tra un gruppo rossoblù che non ha più risorse (se non la grinta di Nainggolan e qualche folata di Ibarbo, stavolta frenata) e una Juve con la pancia piena, dove il solo Giaccherini è in grado di far partire da sinistra le due azioni più pericolose dell’ultimo quarto di gara, entrambe chiuse con tiro alto, prima di Isla e poi di Vidal.

[Fabio Frongia – Fonte: www.tuttocagliari.net]

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