TORINO – Allo Juventus Stadium il Catania non rinuncia alla sua indole offensiva. Montella conferma modulo e formazione che hanno sconfitto con quattro reti il Genoa, domenica scorsa. In difesa c’è Bellusci a sostituire l’acciaccato Spolli. Conte, protagonista in settimana di duri attacchi alla classe arbitrale, deve sostituire lo squalificato Vidal e lo fa accentrando Giaccherini nel centrocampo a cinque e piazzando, lungo la fascia, Padoin. La soluzione del tecnico bianconero alle polemiche sui pochi goal messi a segno dai suoi è sostituire la coppa Vucinic – Matri con Borriello e Quagliarella,
Pronti, via. La Juventus cerca subito di imporre il proprio gioco. Pirlo gode di maggior libertà rispetto alla sfida d’andata, dove a marcarlo c’era Delvecchio (adesso al Lecce). Nonostante la maggior verve dei padroni di casa sono i rossazzurri di Montella a trovare per ben due volte la conclusione, quindi una terza con Barrientos che va a segno indirizzando alle spalle di Buffon una traiettoria irresistibile, a giro, sul palo lungo. E’ il 4′.
La risposta juventina non è veemente. Il Catania arretra, blocca con Marchese e Motta gli affondi sulle fasce di De Ceglie e Padoin, mentre contrasta con Almiron ed Izco le sgroppate di Marchisio e Giaccherini, a Bellusci e Legrottaglie il compito di arginare Borriello e Quagliarella. Il sistema difensivo resiste bene, col Catania propositivo anche in fase di pressing alto che mette non pochi patemi alla difesa bianconera. Serve una punizione ingenua, concessa da Bergessio per fallo su Pirlo, dai 22metri, per mettere i bianconeri in condizione di rendersi pericolosi. Kosicky chiede quattro uomini in barriera ma la muraglia etnea è disposta male, così proprio Pirlo pareggia aggirandola con una traiettoria sporca ma efficace, che impala il portiere etneo sul posto, alle proprie responsabilità. Effetto Juventus stadium forse per il giovane slovacco, disposto proprio sotto la curva calda del tifo juventino. E’ il 22′.
Nessuna occasione clamorosa a seguire, nessuna chiara almeno per la Juventus che si avvicina al raddoppio con Quagliarella: tiro dalla distanza che Kosicky valuta erroneamente alto. E’ il 30′ e la Juventus sembra poter trarre coraggio da questo episodio. Invece il Catania pareggia subito il conto delle occasioni. Sul rivolgimento di fronte scambio stretto e veloce tra Lodi e Bergessio, l’attaccante argentino conclude sulla traversa da posizione defilata, la sfera rimbalza arrivando sul secondo palo dove trova Gomez, scoordinato, a mancare un facile appoggio a rete. Nei minuti successivi da segnalare le conclusioni di Pirlo e Quagliarella per la Juventus, Izco per il Catania, significativi ma non abbastanza da esser considerate pericolose. Si va al riposo senza recupero.
Catania più guardingo nel secondo tempo. Dopo 5′ Montella passa alla difesa a cinque sostituendo Barrientos con Biagianti. Il cambio ha però l’effetto di destabilizzare gli equilibri arretrati. Il Catania non riesce a difendersi bene come attacca ed i padroni di casa prendono campo fino a che, è il 65′, Motta non commette una leggerezza clamorosa atterrando De Ceglie da dietro. Già ammonito, il difensore viene espulso. Nonostante l’inferiorità numerica faccia presagire l’arrembaggio bianconero è proprio il Catania, al 66′ ad avere l’occasione di andare in rete con Almiron che è lasciato libero di calciare in porta col solo Buffon davanti, che centra clamorosamente sprecando un’occasione nitida, suggerita da Bergessio. Montella che era passato alla difesa a tre, inserendo Spolli per Lodi proprio per evitare lo schiacciamento a centrocampo, si trova costretto ad arretrare Izco lasciando campo libero ai mediani bianconeri. Conte gioca il tutto per tutto, dentro Vucinic per De Ceglie, tre attaccanti in campo. E’ tuttavia nuovamente su calcio piazzato che la Juventus trova l’agognata rete del vantaggio. Fallo di mani di Marchese sul lato corto dell’area da rigore, Pirlo calcia, Kosicky esce a vanvera, Chiellini sul secondo palo appoggia in rete. E’ il 73′, inutile la sostituzione di Gomez, al suo posto prima apparizione per Seymour (arrivato a Gennaio dal Genoa) con cui Montella avrebbe voluto ripristinare la disposizione a tre in mediana. Conte, in vantaggio, ripristina un atteggiamento meno offensivo sostituendo Borriello con Lichtsteiner.
Senza giocatori offensivi ad accezione di Bergessio il Catania, già rintanato per tutto il secondo tempo nella propria metà campo, può poco. Ma la Juventus ha sempre bisogno di un aiuto per segnare, e per la terza volta è Kosicky a consegnare sui piedi, stavolta di Quagliarella (su rinvio sporco intercettato in mediana) il pallone del 3-1 che arriva dopo un tu per tu risolto con una deviazione che non evita l’ingresso in porta della sfera. E’ l’80′. Termina con 5′ inutili minuti di recupero e l’ammonizione di Vucinic per simulazione, oltre a quella di Legrottaglie per gioco falloso.
La Juventus non risolve i propri problemi offensivi, nonostante le tre reti. Proprio per tale ragione il Catania più che riflettere dovrebbe mangiarsi le mani per l’occasione ghiotta bruciata alla Juventus Arena. Il Catania non demerita, “rischia” anche di tornare in vantaggio seppur in 10 vs 11 ma viene fiaccata da errori individuali oltre che a cambi di atteggiamento forse troppo radicali decisi da Montella a gara in corso. Tre ingenuità del giovane portiere slovacco alle quali si aggiunge quella di Motta al 65′; entrambi non ci saranno nella sfida contro il Novara, uno perché squalificato l’altro perché con ogni probabilità dovrà cedere i guantoni a Carrizo vista la competizione “aperta” per il ruolo di primo portiere dopo l’addio ad Andujar.
Mercoledì Catania di scena a Siena, per il recupero. Non c’è tempo per riflettere, solo per reagire.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]
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