Juventus-Catania 4-0: poker servito

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logo-juventusSeconda vittoria di fila, seconda partita consecutiva senza subire reti: quella che nelle ultime due stagioni era stata abitudine, adesso è notizia per la Juventus. Che (ab)batte il Catania con quatto gol, soffrendo un tantino nel costruire nel primo tempo, ma trovando nel fortunato gol di Vidal lo slancio per meritare i tre punti necessari per avvicinare (momentaneamente) la Roma e reggere il passo del Napoli.

Conferme nelle turnazioni: confermato Caceres, ottimo nel suo ritorno in campo domenica, questa volta nel terzetto arretrato al posto di Barzagli; confermato De Ceglie, alla prima da titolare dopo gli ultimi minuti disputati contro il Genoa; confermato Isla, sull’altra fascia, con Asamoah risparmiato. Confermata, soprattutto, la coppia offensiva: per meriti ed assenza di alternative, ancora Llorente al fianco di Tevez. E l’argentino è stato il primo a calciare verso la porta di Andujar, ma fuori è finito il suo tentativo, come quelli di Vidal (2) e Marchisio.

Pericoli veri, li ha creati, il Catania, presentatosi a Torino con il chiaro intento di proteggersi come possibile e poi tentare l’impossibile in contropiede. E proprio su ripartenza, la squadra etnea ha sfiorato il vantaggio, due volte, con Bergessio solo davanti Buffon, incredibilmente bloccato da un prodigioso Chiellini.

Confusa, cincischiante nell’impostazione del gioco, la Juve non ha comunque perso il controllo della partita. E lo ha dimostrato nei fatti: il gol, che Llorente non è riuscito a segnare con un colpo di testa da buona posizione su iniziativa di De Ceglie, è arrivato al 26′. Come contro il Genoa, è stato Arturo Vidal a lasciare il segno: tiro da venti metri, ausilio di una doppia deviazione e rete bianconera.

Colto il vantaggio, la compagine di Conte ha continuato a premere, spingere, attaccare. Se Tevez è stato frenato ai limiti della regolarità in area, niente (e nessuno) è riuscito a frapporsi tra Pirlo ed il raddoppio: calcio di punizione dei suoi, ad aggirare la barriera, e nulla da fare per Andujar. La seconda gioia ha liberato la Juve da qualche incertezza che ne aveva ostruito la manovra: sciolta e leggera, “Madama” ha passeggiato fino all’intervallo.

A differenza del Genoa, insignificante fino al doppio svantaggio e poi del tutto assente nella ripresa, però, il Catania è entrato in campo nel secondo tempo per niente rassegnato. Tutt’altro: Almiron ha provato ad insidiare Buffon con un calcio piazzato malizioso, Bergessio (assist di Castro) lo ha chiamato al primo intervento serio. Stuzzicata, la Juve non si è fatta attendere: solo l’incrocio dei pali esterno ha impedito il gran colpo a Marchisio. Dall’altra parte, invece, solo un altro recupero straordinario di Chiellini, a neutralizzare una disattenzione di Bonucci, ha ostacolato Almiron, alla ricerca del gol della speranza.

Speranza uccisa dall’”Apache: Tevez al 21′ ha sfruttato un rimpallo ed ha realizzato il suo secondo gol consecutivo. Partita finita? Per il Catania (da lì a poco, costretto in 9 per l’infortunio di Bergessio insostituibile e per l’espulsione di Guarente), non per la Juve. Che ha servito il poker, con un colpo di testa di Bonucci, a redimersi dopo qualche inciampo di troppo. Poi, solo accademia ed occasioni sciupate per una Juve già in riscaldamento per l’anticipo di Parma.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]