Da Coverciano e Roma, da una conferenza ad una telefonata. Dopo l’immediato malessere degli avversari, le successive polemiche dei critici ed i primi sostegni, sono giunte altre firme sotto la difesa ad Antonio Conte ed alla sua euforica esultanza in quel di Bologna. Firme autorevoli ed alcune insospettabili.
Si è schierato dalla parte del tecnico della Juventus, ad esempio, niente di meno che Francesco Totti, la Roma in una sola persona.
«Per me, Conte ha fatto bene ad esultare in quel modo – ha affermato il secondo marcatore di sempre della serie A, alla rincorsa del record di Piola –
È stato un gesto rivolto verso i tifosi della Juventus, neanche troppo eclatante: quando si sta vincendo uno scudetto, penso sia doveroso festeggiare con i propri sostenitori».
L’ultimo a sconfiggere la Vecchia Signora, con il bolide vincente del 16 febbraio, è stato di fatti il primo avversario a difendere l’allenatore leccese. Totti che è stato nominato più volte da Gigi Buffon, nell’incontro con i giornalisti: «Per un giocatore con il suo talento, la sua caratura e la sua classe, che continua a giocare a livelli formidabili come sta facendo quest’anno, è giusto che il ct non voglia precludere nulla: è no che fa la differenza e ti può far vincere la partita. Nello spogliatoio, poi, lo consideriamo sempre uno di noi».
Come il Capitano bianconerazzurro ritiene Conte: «Il legame tra lui e la Juve è troppo forte. Non penso ci sia il rischio di perderlo nei prossimo anni: tra lui e la società c’è un rapporto limpido, tra lui e la squadra una stima troppo solida».
Talmente solida che Buffon si è sbilanciato in maniera eclatante, definendo il suo ex compagno di campo «il migliore allenatore avuto in carriera, inferiore a nessuno anche a livello internazionale». Elogio pesante, se pronunciato da chi -tra Lippi e Capello e Trapattoni – ne ha avuti parecchi di tecnici prestigiosi.
Pochi, comunque, se non bravi, sono stati viscerali come Carletto Mazzone, pure lui unitosi al coro in sostegno alla guida bianconera, con l’intervento telefonico ad una trasmissione SKY. «Conte ha avuto certamente una reazione forte – ha dichiarato l’ex allenatore del Brescia e, sopratutto, come rimasto negli incubi dei tifosi juventini, del Perugia – Bisogna pur sempre vedere cosa ha sentito dentro e cosa gli è stato detto fuori. Perché non mi sembra giusto che il tecnico si possa offendere sempre nella partita e che diventi l’obiettivo primario delle tifoserie. Quando c’è stress e partecipazione emotiva, quindi, lo sfogo è da giustificare».
Non è tornato sull’episodio di sabato, invece, il diretto interessato, in trasferta a Catanzaro per ritirare il premio sportivo “Nicola Ceravolo”.
Sorrisi, strette di mano, foto e…una promessa, a confermare le impressioni di Buffon, stimolato da uno striscione eloquente (“Ferguson-Manchester United=Conte-Juventus”): «Cercherò di rimanere tutto quel tempo per conseguire tante vittorie e avvicinarmi a un personaggio così straordinario. C’è voglia di tornare a vincere in Italia e di cullare il sogno Champions, ma dobbiamo essere pacati, umili, capire che abbiamo iniziato un percorso e che bisogna avere pazienza: dopo anni terribili, abbiamo dovuto ricostruire dalle macerie. Adesso abbiamo costruito qualcosa di importante, per adesso e per il futuro: ci sono tutte le basi per essere protagonisti in Italia ed all’estero».
E per continuare ad esultare, checché ne pensino tutti.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]