Chi ringhia e chi non si allarma. Dopo la sconfitta con i Galaxy, punto più basso toccato dalla Juve in questa preparazione estiva (e non solo), umori divergenti dentro (e fuori) lo spogliatoio bianconero. Indovinate chi non ha digerito il 3-1 subìto dagli americani?
Ovviamente Antonio Conte, che, dopo averlo fatto in modo – immaginiamo – molto meno serafico a quattr’occhi, ha “invitato ” anche pubblicamente i suoi ad «avere più fame». «È ora di cambiare musica – ha sottolineato il tecnico salentino – Bisogna aumentare la concentrazione, essere bravi sul campo e non accontentarci di sentirselo dire. Da quando abbiamo iniziato, non abbiamo mai vinto una partita».
Colpa della maggiore freschezza dei rivali ma anche, se non soprattutto, degli errori individuali (vedi Peluso contro l’Everton e Pirlo contro la ex formazione di Beckham). La paura, che Conte ha confessato, è che dietro queste pecche ci sia «il pericolo» dell’effetto “pancia piena”: «Buffon aveva fatto una dichiarazione importante parlando del timore di un possibile appagamento dopo i due campionati vinti. E basta vedere i gol presi, del resto, per rendersi conto che il pericolo effettivamente c’è».
«Paura», «timore», «pericolo»: non comprare manco una di queste sensazioni nelle parole di Alessandro Del Piero, in Italia con il “suo” Sidney, tra l’affetto straripante dei tifosi nostalgici accorsi ad assistere agli allenamenti di Jesolo.
«La Juve sta stentando nella preparazione? E’ normale: la fatica e i viaggi condizionano molto e squadre come i Los Angeles Galaxy hanno stimoli doppi – il pensiero di Alex – Non mi preoccuperei, quindi: la Juve è ancora in pole position nel prossimo campionato, perché è detentrice del titolo e ha cambiato poco. Quanto alle avversarie: Roma e Fiorentina si sono trasformate, sono pericolose, ma restano delle incognite; non va sottovalutato il Milan, poi, che è sempre ad alto livello». La squadra bianconera, invece, partirà favorita perché « ha un gran potenziale. Da Tevez e Llorente mi aspetto che, da veri campioni, aiutino una squadra già rodata e oleata».
Tevez che ha ereditato la “sua” maglia numero “10″. Tevez, cui Del Piero aveva in precedenza raccomandato di «indossarla con amore» ed ora ha inviato un «in bocca al lupo». Tevez che, come Alex, non è per niente allarmato dai risultati deludenti finora raccolti.
«Le partite come quella con i Galaxy servono solo come allenamento – ha sottolineato l’”Apache”, rimasto in panchina nella seconda amichevole americana – L’obbiettivo non è vincere queste gare, ma arrivare pronti all’appuntamento della Superocppa». Conta di essere in forma allora, domenica 18, l’argentino. Che ha evidenziato la meticolosità di Conte («Il mister insiste molto sulla tattica ed è davvero preparato»), il suo impegno («cerco di lavorare con attenzione sugli schemi e di applicare in campo quanto mi viene chiesto») e la durezza della preparazione: «Sto lavorando molto intensamente ed è normale essere un po’ stanchi. E’ dai tempi del Boca Juniors, d’altronde, che non mi allenavo così tanto».
In attesa dei frutti, insomma, parole di fiducia.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]