La rabbia dei tifosi bianconeri non è bastata a smuovere la squadra di Delneri: il gol di Gattuso è stato senza alcun dubbio una mazzata pesante, ma la reazione è stata altrettanto disarmante. Pochissime le occasioni create dalla Juventus, che ha subito per lunghi tratti la trama del Milan, tanto da sembrare la squadra in trasferta tra le mura amiche dell’Olimpico.
Il tecnico di Aquileia ha tentato di stravolgere in extremis il suo reparto avanzato, sostituendo gli abulici Matri e Toni con Iaquinta e Del Piero, che, dopo il gol dell’andata, ha avuto solo 10 minuti per tentare di pareggiare. Troppo pochi per provare uno spunto che non era arrivato in tutto l’arco del match.
Lo striscione apparso in curva, che recitava “Alla Juventus vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”, è eloquente sull’umore che si respira nei dintorni della Mole. Marotta ha confermato ancora una volta la fiducia al tecnico ma l’organico necessita di una scossa molto forte per risvegliare dal torpore il talento della rosa torinese.
Se i vertici di Corso Galileo Ferraris opteranno per la prosecuzione del rapporto con Delneri, confermando il mandato a fine stagione, i risultati, sul piano di prestazioni e soprattutto classifica, dovranno sensibilmente migliorare. Dopo 3 sconfitte consecutive, con una media punti da lotta salvezza nel nuovo anno (appena 10 in 11 giornate, con 7 sconfitte di cui 4 in casa), lo scatto d’orgoglio che ha portato alla vittoria contro l’Inter sembra già un opaco ricordo, l’Europa un lontano miraggio e l’elettrocardiogramma della Vecchia Signora è sempre più vicino allo zero.
[Maurizio Ferrari – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]