Il “sì” di Gonzalo Higuain a Marotta ha acceso speranze e dibattiti, dentro e fuori l’ambiente bianconero: pareri favorevoli, induzioni alla calma, critiche. Pure frenate: «Non vi è ancora nulla di fatto con la Juventus – ha detto Nicolas, il fratello-agente dell’attaccante – Prima dobbiamo parlare con il nostro club».
Già, perché c’è ancora da convincere il Real Madrid, che chiede 30 milioni o – voce delle ultime ore, tutta da verificare – addirittura Arturo Vidal. In attesa che la trattativa entri nella fase delicata, però, è giunta la benedizione di Diego Armando Maradona: «Se Gonzalo Higuain diventerà un giocatore della Juventus e se nella squadra bianconera avrà la possibilità di giocare costantemente da titolare, allora sono sicuro che il capocannoniere del prossimo campionato italiano sarà proprio lui».
Attraverso Twitter, il “Pibe de Oro” ha così rinforzato le convinzioni della dirigenza bianconera ed incoronato la punta. Non che fosse una novità il gradimento di Maradona per Higuain: fu proprio lui, da ct dell’Argentina, a convocarlo per la prima volta in Nazionale. Era un doppio impegno di qualificazione al Mondiale 2010: Gonzalo debuttò contro il Perù e segnò subito, giusto a sottolineare cosa gli piacesse fare. Cosa che tornò ad evidenziare pure in Sudafrica, dove siglò una tripletta alla Corea del Sud ed un gol al Messico negli Ottavi.
«L’ho convocato al momento giusto – disse al tempo l’ex trascinatore di Napoli ed Argentina -. E’ un attaccante straordinario, che fonde le qualità di altri due grandi centravanti connazionali quali Crespo e Batistuta».
Proprio Batistuta è uno dei giocatori citati da Buffon nella sua disamina sul calcio italiano, a sui dire non più dotato di quell’attrattiva degli anni scorsi, «quando Parma e Fiorentina potevano permettersi giocatori importanti come Batistuta e Rui Costa. Questo deve essere per noi il momento di rimboccarci le maniche e far diventare la Serie A di nuovo attraente». Fine per il quale il portiere punterà a collaborare, ovviamente, con la fascia da capitano di una squadra ormai “sua”, «perché dopo dodici stagioni a Torino per me la Juve è diventata uno stile di vita» .
Stagioni, le ultime due, di rivissuta gloria («La vittoria dello scorso anno è stata una grande sorpresa, mentre quella di quest’anno è stata una grande dimostrazione di forza da parte nostra») e di piacevoli scoperte: «Pogba è stata una grande e bella sorpresa. Questo è un ragazzo eccezionale, molto forte e molto umile. Ha ancora qualche problema con la puntualità, ma va bene così. Sono sicuro che lascerà una traccia nella storia della Juventus». Una Juventus che vuole essere attraete e vincente.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]
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