Il verdetto della sfida con il Benfica non è stata l’eliminazione ma la rassegnazione della Juve: non è ancora un squadra europea, “Madama”. Si era visto ad Istanbul, si è appurato contro i portoghesi: nei momenti decisivi, quando conta davvero, cioè in campo internazionale, la bocca resta asciutta. Zero gol e tante recriminazioni nella neve con il Galatasaray, zero gol e tanta rabbia nella pioggia con il Benfica.
È un pianto, quello di Conte. «Non c’è stato un episodio a nostro favore in 180′. Ma sopratutto il Benfica ha fatto tanto ostruzionismo e l’arbitro colpevolmente glielo ha permesso. Si è giocato solo 49′ effettivi, troppo pochi. I portoghesi passano con due tiri in 180′: meritavamo noi, quindi, anche se loro sono una squadra di valore». Aiutata dal fischietto poco “fiscale” inglese: «L’arbitro ha permesso al Benfica di fare ostruzionismo dall’inizio alla fine. Evidentemente le loro lamentele preventive sono servite: forse dovevamo piangere anche noi come loro. La loro tattica ci sta, ma doveva essere Clattenburg a impedirgli di adottarla. E anche una volta ci manca un rigore sacrosanto, dopo il mancato penalty ed espulsione su Chiellini dell’andata. Ci sentiamo presi in giro e anche l’Uefa dovrebbe rispettarci di più, mandandoci direttori di gara all’altezza. Prima della gara, l’arbitro ci aveva detto che non avrebbe fermato il gioco ogni volta che un giocatore era a terra. Invece poi…».
A settembre ripartirà la corsa europea. Serviranno innesti per fare un salto di qualità. Il primo è una conferma: ci sarà ancora due anni, Andrea Pirlo. Non ancora ufficiale, il rinnovo biennale del regista è dato praticamente per cosa certa. I dettagli nei prossimi giorni, al momento delle firme. Per ora, una sicurezza in più da cui ricominciare.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]