I tifosi si alzano in piedi, sentono profumo di record. I giocatori sono trascinati. Ed il raddoppio giunge subito (14′): angolo, mischia e Llorente lesto nell’approfittare di un rimpallo. La Juve non si sposta dalla metà campo sarda: è tiro al bersaglio. Cagliari intimidito e abbattuto perché, quando ci prova, trova un extraterrestre a negargli gioie: Tabanelli, al termine di un contropiede pregevole, ha la palla giusta in solitudine, ma Buffon si oppone alla grande.
La Juve passeggia, si diverte. Tevez cerca il gol: ci tiene, ma finisce per sbattere contro i difensori sardi. Asamoah sfodera un tiro dei suoi. Marchisio si inventa una giocata stupenda: palleggia, scherza con Dessena, si accartoccia per girare di destro sotto la traversa. Tripletta Juve, che non si ferma. Silvestri deve fare gli straordinari: Tevez lo impegna da fuori, Bonucci lo minaccia da vicino.
Come in avvio, la ripresa inizia sugli spalti. E tutto lo Stadium è per Antonio Conte: cori, striscione, sciarpe. Estremo tentativo di convincimento. Poi, apoteosi per Buffon (qualche minuto a Rubinho), applausi per Llorente (spazio ad Osvaldo). La partita non è più in campo. Si vede una scritta “Speziale libero”: il resto dello Stadium protesta, il drappo scompare. Uno spezzone per Pepe. Poi la festa. “C’è chi legge la storia…e chi la scrive”.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]
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