Per fare “di più”, serve “di più”. Per fare la storia, che dalle parti di Torino vorrebbe dire segnare il Tris di Scudetti che manca dall’ante-guerra, ala Juve serve più voglia, più cattiveria, più concentrazione. Se ne era accorto Conte già alla vigilia del Milan, quando aveva diffuso dagli altoparlanti di Vinovo il “rumore dei nemici” per alzare il livello agonistico dei suoi. Se ne sono accorti gli stessi giocatori in campo.
«Non abbiamo più la voglia degli scorsi anni, gli altri ne hanno più di noi – ammette Claudio Marchisio – Dopo due stagioni di successi può accadere, ma dobbiamo ritrovare la giusta concentrazione e prestare maggiore attenzione. Contro il Milan, ad esempio, abbiamo rischiato di rovinare il vantaggio nel finale di partita, come accaduto contro il Galatasaray». Troppe disattenzioni che hanno portato a troppi gol subiti: «Il vero problema è questo: concediamo pochi tiri, ma prendiamo davvero troppe reti. E’ una cosa sulla quale bisogna lavorare. E’ colpa nostra, infatti: non siamo concentrati come l’anno scorso». Alla fine come all’inizio: erano anni, ormai, che la Juve non andava così tante volte in svantaggio. Dal pareggio di “San Siro” con l’Inter alla vittoria con i cugini rossoneri: eccezion fatta per la parentesi del derby, sei gare di fila in rimonta. Perché è vero che la reazione c’è sempre stata ed è andata a buon fine, ma perennemente sul filo del pericolo, mai restando con la tranquillità dei forti.
Tra le due presunte rivali per il titolo, Marchisio nomina la formazione giallorossa come più temibile perché «non ha impegni internazionali. Oltre alla Roma ed ai partenopei, però, anche l’Inter è da Scudetto». Quanto alla Champions? «Siamo al punto dell’anno scorso – la riflessione del centrocampista – La differenza è che le due partite di seguito, invece che con il Nordsjaelland, le abbiamo col Real Madrid. Ce la giocheremo senza paura, comunque, al “Bernabeu” come allo Stadium».
Doppia sfida con gli spagnoli che sarà nodi cruciale del tour forzato fino al 10 novembre: 7 incontri in 20 giorni, comprese le sfide con Fiorentina e Napoli in campionato. Ci sarà da riprendere i turni in tutti i reparti, quindi: la sosta giunge allora in un momento propizio per recuperare gli infortunati lievi come Vucinic e Lichtsteiner e verificare le condizioni degli affaticati Tevez e Barzagli. Quest’ultimo, insieme ad Ogbonna, l’unico risparmiato da Prandelli, che niente ha da chiedere alle due rimanenti gare dell’Italia, già qualificata per i Mondiali brasiliani.
Un celato malcontento serpeggia a Vinovo: a Coverciano sono andati Buffon, Chiellini, Bonucci, Marchisio e Pirlo. Questi, con il francese Pogba, rientreranno a Torino mercoledì prossimo. Solo giovedì, invece, i cileni Isla e Vidal e il ghanese Asamoah. Conte avrà fino a tanto le dita incrociate.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]