Giovinco e Pogba, la “Formica” ed il “Polpo”, il piccolo ed il gigante: mondi distasti, collimanti in un giorno di metà ottobre, almeno sotto i riflettori dell’attenzione mediatica. Sebastian si è meritato titoli ed applausi per meriti propri: l’ingresso travolgente nella partita con il Milan, il gol e l’espulsione procurata, lo hanno rivalutato agli occhi di tutti. Non di Conte, che nel suo «cocco» ha sempre creduto: «Dopo la gara di domenica, mi ha detto solo due parole – ha confessato il “12″ bianconero – “Era ora”». Era ora di scrollarsi di dosso critiche e fischi; era ora di segnare quando conta davvero, non a risultato; era ora di tornare rilevante.
Adesso Giovinco può parlare a petto gonfio, ripensando alla gioia di ieri («Con i rossoneri, è stato tutto perfetto: ho segnato una rete bella e importante»), guardando alla competizione di domani («mi ha impressionato la Roma, ma nella lotta per lo Scudetto attenzione al Napoli, oltre a Fiorentina, Inter e persino il Milan»), senza dimenticare l’ostacolo prossimo: «Ora ci attende una squadra forte come il Real Madrid. Sarà un’impresa ardua, ma assicuriamo il massimo impegno. Anche perché c’è una cosa che ho imparato subito, da ragazzo: alla Juve bisogna vincere. Sempre».
Rinvigorito, il piccolo Sebastian. Che, per diventare “grande” con la maglia bianconera, sarebbe disposto anche ad avallare il tridente: «Sì, potrei fare la terza punta, basta che nessuno mi chieda di trasformarmi in ala nel 3-5-2: il ruolo di terzino mi viene un po’ difficile…». L’importante è giocare, perché, a parte quelli con la Juve, l’obbiettivo è azzurro: «La mia mancata convocazione in Nazionale è un fatto logico, visto che ho disputato poche partite da titolare. Ovviamente, però, spero di andare in Brasile».
Chi è già sull’aereo, è Claudio Marchisio. Che ha benedetto Prandelli quale successore di Conte: «Perché no? Intanto ora c’è un Mondiale da affrontare insieme, ma nel futuro chissà che non ci si possa ritrovare insieme anche alla Juventus». Soprattutto, però, il centrocampista, a differenza di Giovinco, si è espresso sulle ultime dichiarazioni di Andrea Agnelli («Se la situazione italiana non cambia, sarò costretto a cedere i giocatori migliori. Di fronte a una grande offerta per Pogba, ad esempio, non avremmo la forza economica per trattenerlo»), che hanno allarmato il popolo bianconero: «Paul è un talento giovane, ma che ha già ampiamente dimostrato tutte le sue potenzialità. Spero di avere Pogba come compagno il più a lungo possibile».
Prandelli e Pogba o meno, quel che è certo, stando agli “insieme” spesi da Marchisio, è che il “Principino”, lui sì, ha intenzione di stare a vita a Torino: i tifosi, almeno su questo, possono tirare un sospiro di sollievo.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]