Arriva Marotta, “resta” Isla, parla Padoin, si sente l’eco di Del Piero. Ennesima giornata di allenamenti (mattinata dedicata prevalentemente al potenziamento fisico in palestra e pomeriggio all’insegna della tattica) a Chatillon, per una Juve di cui e su cui in tanti si sono espressi. A trovare la squadra è giunto il direttore generale e, quindi, non si è potuto evitare il mercato. Due, essenzialmente, i concetti espressi da Marotta: Isla non è detto che venga ceduto, anche perché si sarebbe opposto Conte, che vuole avere garanzie sul sostituito; qualcun altro (di non rilevante) arriverà e qualcuno farà spazio davanti.
«Isla è a tutti gli effetti un giocatore della Juventus – enfatizza il massimo dirigente, rispondendo più che all’Inter (con cui l’accordo ormai è stato trovato) all’Udinese, che che ha bloccato la trattativa chiedendo all’Inter il riscatto della sua metà del cartellino alla cifra pattuita lo scorso anno con la Juve (9,5 milioni di euro) – Abbiamo ascoltato a più riprese le proposte dei nerazzurri, abbiamo fatto valutazioni di carattere economico e tecnico, ma in questo momento non riteniamo che Mauricio sia da cedere ad ogni costo. Poi, si sa, nel mercato gli scenari possono cambiare da un giorno all’altro».
E la “Vecchia Signora” «segue con interesse le vicende varie, anche se adesso non ci sono opportunità concretizzabili nell’immediato. Di certo, partecipando a competizioni importanti e dispendiose, è meglio avere una rosa numerosa». Non al punto da annoverare 6 elementi nel reparto offensivo: «La concorrenza è un fatto positivo, ma non nascondiamo che lì davanti siamo numericamente in esubero: dobbiamo arrivare a un numero di cinque attaccanti». A Quagliarella saranno fischiate le orecchie…
Quasi certamente non più bianconero la prossima stagione la punta napoletana, sicuramente agli ordini di Conte Simone Padoin. «Spero di dimostrarmi di nuovo utile e di trovare più spazio, ma davanti ho giocatori di un’altra categoria – le parole del centrocampista, incaricato di giornata di “affrontare” i microfoni – Gli acquisti di Llorente, Tevez e Ogbonna,che si sono già integrati benissimo, hanno aumentato la qualità del gruppo: speriamo che pure il campo dica che siamo più forti dell’anno scorso».
Gli obbiettivi sono chiari («Puntiamo a vincere il terzo scudetto consecutivo e a fare bene in Champions»), la classifica delle avversarie non banale: «La Fiorentina può fare un campionato importante, specie dopo aver preso Gomez. E poi c’è il Milan, il Napoli, soprattutto l’Inter, che si è affidata ad un grande allenatore in grado di far cambiare marcia alla squadra nerazzurra».
Parole da fedele “soldatino”, quelle di Padoin. Parole ancora da leader, quelle di Alex Del Piero. Che è giunto in Italia per presentare il ritiro c’è il suo Sidney sosterrà a Jesolo (luogo della sua infanzia) dal 3 al 22 agosto e che, inevitabilmente, è stato interpellato sulla “sua” Juve («È favorita d’obbligo in serie A, mentre in Champions, con tutti i cambiamenti di questa estate, ci sarà molta competitività»).
E, soprattuto, sulla “sua” maglia numero “10″. Chi si aspettava rancore o amarezza per la scelta della società di assegnarla a a Tevez, sarà rimasto deluso. «Gli auguro di portare quella maglia con amore e lo ringrazio per le belle parole che ha detto all’inizio della sua prima conferenza stampa». Signore come sempre.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]