Pancia piena per la abbuffate natalizie, pancia piena per il vantaggio in campionato: la Juve non si lancerà sul tavolo del mercato alla ricerca di nuovi acquisti che soddisfino il palato di Conte. Forse un buon esterno verrà, a meno che Pepe non inizi da subito a dare segni di continuità. Sicuramente, però, Marotta cercherà ingredienti per il menù del prossimo anno.
Quella dei parametro zero, del resto, è ormai la strategia preferita del direttore generale, che però avrà in canna almeno un colpo da sparare. Il nome forte, tornato a circolare nelle ultime ore, è al momento quello di Mario Mandzukic. Ignorato spesso da Guardiola, ulteriormente oscurato dal prossimo arrivo a Monaco di Lewandowski, il centravanti croato starebbe vagliando strade che lo portino lontano dal Bayern. “Madama”, questo è certo, lo accoglierebbe a braccia aperte. Perché la valutazione (23 milioni di euro) non è proibitiva, come del resto l’ingaggio (3,5 anni). Perché i rapporti tra la società bavarese e quella di Agnelli sono ottimi. Perché, poi, in attacco a giugno potrebbe esserci una rivoluzione: Vucinic, maggiore indiziato a cambiare aria; Giovinco e Quagliarella chiamati a dimostrare e poi scegliere.
Chi non si muoverà di certo, è Fernando Llorente. E pensare che ad agosto c’era chi lo spingeva via (il Barcellona lo aveva sondato), neanche il tempo di debuttare. E pensare che in tanti già lo etichettavano “delusione” dopo i primi minuti bianconeri. «Il ritiro estivo negli Stati Uniti coincise con un periodo durissimo perché non capivo cosa mi stesse succedendo – confessa oggi la punta spagnola – A Chatillon, poi, stavo bene, ma ho accusato i carichi di lavoro. E mi sentivo stanco, non ci ero abituato. Non riconoscevo neppure me stesso: quel giocatore non ero io. Conte mi diceva di star tranquillo e lavorare: il mio momento sarebbe arrivato».
Ed infatti…:«Ho recuperato la forma, quella che ti danno le partite. Mi trovo molto bene con la squadra, dopo tanto lavoro (fisco e tattico) sui movimenti. E sono una persona felicissima: venire alla Juve è stata la miglior decisione della mia carriera. Ma essere più cattivo, sul campo, è una delle cose in cui devo migliorare: posso diventare più forte di quello che ero». Ispirandosi a chi? «I miei idoli sono tutti del Barcellona: Michael Laudrup, Ronaldo, Romario, Stoichkov. Ma adesso mi ispiro a Ibrahimovic».
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]