TORINO – Dalla cessione di Cristiano Ronaldo all’acquisto di Dusan Vlahovic. Contando sugli arruolamenti di Zakaria e Gatti. E, nel senso inverso, le uscite di Kulusewski, Betancourt e Ramsey (al Glasgow Rangers). La Vecchia Signora ha rialzato la testa, ha osservato e agito colpendo. I Dirigenti si sono ricordati di essere al vertice della Juventus, una delle maggiori società calcistiche a livello internazionale e si sono comportati da tali. E non hanno avuto paura a staccare un assegno da 75 milioni di Euro per portare già da gennaio Vlahovic a Torino.
Un acquisto immenso, perché sa giocare a pallone, perché ha 22 anni e perché è un attaccante micidiale.
Questo arrivo ha fatto passare il mal di pancia a Dybala E ha sistemato l’attacco bianco nero Per un numero considerevole di anni. Vlhahovic – Dybala. Solo all’udirlo le difese avversarie cominciano a temere il peggio.
E poi il rimpasto a centrocampo. Out Kulusewski, Betancourt e Ramsey che con la loro partenza hanno garantito un’entrata economica che quasi ammortizza completamente la spese di Vlahovic, In Zakaria. Questo può garantire un gioco più per linee verticali e più veloce, con buona pace di Vlahovic e Dybala ai quali arriveranno più palloni per impensierire i portieri avversari. E poi si è pensato alla difesa con l’acquisto di Federico Gatti dal Frosinone. E anche quel reparto è in via di svecchiamento.
Insomma la Juve da deciso di rifarsi il look, con giocatori validi e giovani e avviando quella campagna di ringiovanimento che un po’ tutti aspettavano. E lo ha fatto sfruttando il mercato di gennaio, precorrendo i tempi e mettendosi in lizza per il prossimo mercato estivo come protagonista. Al giorno d’oggi, se si vuole essere competitivi, bisogna agire con una programmazione seria. E questo la Juventus l’ha capito da tempo e lo ha dimostrato in questo mercato di gennaio.
Per tornare a vincere non ci vuole l’improvvisazione ma una politica societaria seria e un’oculata gestione delle entrate e uscite.
Insomma, l’ha detta giusta Vlahovic quando ha capito che “la Juve è famiglia e tradizione”. E non ha faticato ad esternarlo, dicendo un punto che ha afferrato immediatamente. Si, la Juve è famiglia, ma vuole essere una buona famiglia. E vuole avere la tradizione come uno dei suoi valori principali. Una sana e nobile tradizione. E quanto successo si può ripercuotere anche nel Fantacalcio dove nomi ambiti possono essere acquistati per affrontare sfide appassionanti.
Ora si può avere fiducia nella squadra bianconera e, soprattutto, nella Società bianconera. Ora si potrà tornare a competere ad alti livelli, in Italia e in Europa. E persino nel Fantacalcio e si può dire realisticamente di aver ingaggiato uno dei più forti centravanti degli ultimi tempi. Logicamente quanto detto sopra può essere reale ma è da dimostrare.
I presupposti per ritornare i più grandi ci sono tutti, però sarà il tempo a dare il responso definito. E il campo dove, settimana dopo settimana, la Juve potrà affermare il proprio carisma e vincere, diventando così di nuovo la numero uno. Inter, Milan e Napoli permettendo….nominando solo l’ambito nazionale. Senza scomodare il contesto internazionale…
A cura di Carlo Varesi